Cosa ci hanno tramandato i popoli antichi? Qual è il legame che ci unisce? Vi sono delle affinità tra noi contemporanei e coloro che sono stati i nostri progenitori? A queste domande, ci aiutano gli studi e i libri di storia, altre volte si organizzano mostre d’arte specifiche per implementare le nostre conoscenze e le nostre curiosità.
È il caso dell’esposizione visitabile a Roma dal 4 Maggio al 30 Luglio 2023 presso il Museo Nazionale Romano, dal titolo singolare “L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi”. Per l’occasione sono riaperte al pubblico, dopo decenni di chiusura, le Grandi Aule delle Terme di Diocleziano che ospitano pregevoli pezzi archeologici in mostra sin dal 1911 per ricordare i primi cinquant’anni dell’Unità d’Italia (1861).
L’istante e l’eternità: opere in mostra
L’evento espositivo porta alla ribalta circa 300 pezzi tra cui opere greche, romane, etrusche, italiche, medievali, moderne e contemporanee in “dialogo” con il nostro sapere e le nostre riflessioni.
La “Testa di Giovane Africano”, opera scelta anche per la pubblicità della mostra, è un chiaro esempio di contemporaneità. Osservando l’opera, infatti, non vi sono differenze nello sguardo timoroso e ansioso del giovane ritratto, probabilmente nel II secolo a.C. con gli sguardi impauriti di tanti africani vittime di ingiustizie e carestie.
Come rimanere indifferenti al calco in resina di due vittime anonime dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. ritrovate recentemente durante lo scavo della villa di Civita Giuliana a Pompei? È bastato un “istante” per consegnare le impronte dei due corpi “all’eternità”.
Il visitatore sarà proiettato, quindi, lungo un viaggio emozionante per scoprire che il trascorrere del tempo antico non è monolitico, bensì ibrido. Le culture, in effetti, sono un mix di creatività e spostamenti che appartengono alla storia umana.
Tra noi e gli antichi alle Terme di Diocleziano
Il percorso espositivo “L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi” è costituito da cinque sezioni allestite nelle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano. Per la prima volta sono esposte opere significative.
L’Eternità di un istante mostra il calco dell’eruzione del Vesuvio, i fregi monumentali e i servizi in porcellana creati in epoca moderna dove prendono forma personaggi e figure dell’antichità, di cui oggi siamo tutti debitori.
La fama eterna degli eroi narra le gesta dei Greci e dei Troiani, le loro vicissitudini familiari, le peregrinazioni di Ulisse, le guerre. Non solo. Si affrontano tematiche attuali anche oggi, quali la corruzione, la seduzione, la vendetta raffigurati nei vasi della tomba di Policoro.
Nell’aula 3 troviamo l’Ordine del cosmos. Qui una piccola scultura in calcare proveniente da una tomba del V secolo a.C. da Metaponto, testimonierebbe il mito della nascita di Elena e le origini del mondo. La mitologia narra che Leda fu sedotta da Zeus, tramutatosi in cigno e dalla loro unione nacquero Castore e Polluce ed Elena e Clitennestra.
Ne sono testimonianza la statua della Galleria Borghese in cui la donna protegge il cigno dall’aquila oppure l’interpretazione offerta dalla decorazione per una camera da letto come a Stabiae (Campania). Tra i reperti eccezionali esposti in questa sezione, spicca l’omphalos, l’ombelico del mondo situato nel grande santuario di Apollo a Delfi.
La vita sociale degli antichi tra umano e divino
Le opere e i giorni. Attraverso scoperte recenti, si indaga sulla vita sociale degli antichi, domestica ed urbana evidenziando rituali della loro vita privata e pubblica.
Nella quinta sezione Umani divini presentata una selezione di opere che mettono in risalto il legame tra umano e divino. Vi sono le statue-stele neolitiche e altre composizioni classiche ed ellenistiche. Si segnalano la monumentale statua femminile di Santorini, esposta per la prima volta, la statua in bronzo dell’arringatore e uno de i giganti sardi di Mont’e Prama.
Opere esposte per la prima volta
Molte delle opere sono esposte per la prima volta. Tra queste il Carro da parata di Civita Giuliana ricostruito nelle sue parti mancanti in legno e ferro, dipinto di rosso e con decorazioni di scene erotiche.
La statua di Ercole, ritrovata in seguito ad uno scavo, proveniente dal Parco Archeologico dell’Appia Antica, la Tabula Chigi, un prezioso rilievo romano databile tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. che si riteneva perduto.
Il rilievo è una sorta di libro illustrato. Raffigura, infatti, alcuni episodi di una storia in riquadri separati come fossero delle immagini disegnate. La notevole Statua di Fanciulla (Kore) proveniente da Santorini (640 a.C.) conservata al Museo Archeologico di Thera.
L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi
La mostra “L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi” è promossa dal Ministero della cultura italiano e dal Ministero della cultura e dello sport della Grecia e testimonia la collaborazione tra i due Stati. L’organizzazione è stata affidata alla Direzione generale Musei e dal Museo Nazionale Romano in collaborazione con Electa. L’esposizione, ideata e curata da Massimo Osanna, Stéphane Verger, Maria Luisa Catoni e Demetrios Athanasoulis, ha ricevuto il sostegno del Parco Archeologico di Pompei e la partecipazione della Scuola IMT Alti Studi Lucca e della Scuola Superiore Meridionale.
Tutte le tematiche dell’allestimento sono analizzate e approfondite nei numerosi saggi pubblicati nel catalogo edito da Electa. Sul sito istituzionale del Museo Nazionale Romano sono disponibili testi in linguaggio facilitato specificatamente dedicati a persone con disabilità cognitiva e ai loro caregiver.
Informazioni: museonazionaleromano.beniculturali.it/
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