Pur appartenendo alla cosiddetta Riviera delle Palme, ad Alassio i fiori non mancano certamente. Ed è proprio in primavera che essi divengono un punto di riferimento in occasione del Festival della Cucina con i Fiori. Si tratta di un evento annuale, giunto quest’anno alla quinta edizione, divenuto un appuntamento imperdibile per appassionati di gastronomia, chef e amanti dei fiori.
Il Festival vuole promuovere l’antica tradizione ligure dell’utilizzo dei fiori in cucina dove rose, viole e fiori di zucca sono da sempre adoperati per aggiungere colore e sapore ai piatti.
Anche quest’edizione, ideata e curata dall’Associazione Ristoranti della Tavolozza, è stata patrocinata dal Comune e ha ottenuto il sostegno della Gesco e della Marina di Alassio, Enti che hanno voluto promuovere e far conoscere le possibilità gastronomiche dei fiori eduli. Il Festival ha creato anche l’occasione per far conoscere questa meta che, oltre a gastronomia e spiagge dorate, vanta un ricco panorama culturale.
Alassio e la Passeggiata Lungomare
La Passeggiata Lungomare è un tratto pedonale di circa quattro chilometri affacciato sul mare e sulla spiaggia che, da Punta Santa Croce, giunge fino a Laigueglia. Punta Santa Croce è ornata dalla Cappelletta Stella Maris, una piccola chiesa votiva dedicata ai caduti del mare.
La sua posizione emergente, raggiungibile tramite una breve scalinata in pietra, offre una vista panoramica sull’intera Baia del Sole e sul sottostante porto turistico.
Si ritiene che, nell’arco costiero ligure, la spiaggia di Alassio sia l’unica area balneabile ad essere provvista di sabbia fine che, annualmente, è prelevata in alto mare per ripristinare lo strato perduto con le mareggiate invernali.
La lunga distesa di sabbia, bagnata da acque cristalline, è costeggiata dal viale lungo il quale scorre la varia umanità di villeggianti e autoctoni. Il percorso è punteggiato da panchine, utili per una rilassante sosta, mentre la vista mare è, di tanto in tanto, parzialmente occlusa dalle cabine degli stabilimenti balneari e da tavoli di bar e ristoranti che occupano entrambi i lati del viale.
In questo assaggio d’estate le sdraio sono occupate dai primi bagnanti mentre nell’acqua volteggiano le colorate ali di windsurf. La passeggiata continua passando dinanzi alla facciata secondaria della Chiesa di Santa Maria Immacolata. Una vasta esposizione floreale si protrae sino all’altezza del Torrione Saraceno, meglio conosciuto come Torrione della Coscia. Quest’importante testimonianza della storia di Alassio risale al XVI secolo, eretto per proteggere le città dalle incursioni saracene.
Carlo Levi e il Budello
Una leggera deviazione verso il civico 58 di via Gramsci ci conduce al Centro Studi Carlo Levi. Il noto scrittore e pittore torinese trascorse lunghi periodi nella cittadina ligure e, dopo la sua morte, Luisa Levi donò al Comune di Alassio una vasta raccolta di documenti, lettere, manoscritti, quadri e oggetti personali appartenuti al fratello. La visita induce a soffermarsi sui manoscritti originali, foto, filmati e soprattutto sull’importante raccolta di dipinti che raccontano l’evoluzione della sua arte pittorica.
Poco più avanti la strada si inoltra nell’abitato fino ad imboccare via XX Settembre: il famoso Budello di Alassio. Questo stretto vicolo pedonale, lungo oltre un chilometro, è una delle strade più caratteristiche della città. È la principale arteria dello shopping dove si allineano eleganti boutique, negozi di moda, gioiellerie e botteghe artigianali. Non manca la possibilità di trovare prodotti tipici locali, come l’olio d’oliva, il vino e i formaggi, oltre a souvenir e oggetti d’arte.
A tratti, il carruggio è interrotto da eleganti piazze su cui affacciano alcuni edifici storici come Palazzo Ferrero de Gubernatis Ventimiglia, risalente al XVIII secolo. Secondo fonti storiche qui soggiornò Napoleone Bonaparte durante l’occupazione francese alla fine del XVIII secolo.
Il Muretto di Alassio
Il muretto è un originale monumento ideato negli anni cinquanta dal pittore Mario Berrino che, in collaborazione con Carlo Levi, volle ricordare i personaggi famosi tra gli abituali frequentatori della località rivierasca. Si iniziò così a decorare il muro di pietra che circonda la piazza del Monumento ai Caduti, con piastrelle recanti l’autografo delle celebrità.
Tra le prime, furono apposte le piastrelle con la firma di Ernest Hemingway e Jean Cocteau ai quali fecero seguito centinaia di autografi di altri artisti, rendendo il luogo un polo di attrazione turistica ma, soprattutto, una testimonianza della fama della città.
Il Patrono di Alassio
Siamo ormai prossimi a piazza Sant’Ambrogio dominata dall’austera facciata della Parrocchia Insigne Collegiata Sant’Ambrogio, costruita nel XIII secolo. La facciata di fine ‘800 presenta un grande portale in ardesia del 1500, su cui è scolpita la figura del Creatore nel livello più in alto, seguito in basso dalle figure degli Apostoli ed, infine, da quella del Santo. All’interno le tre navate sono ornate da dipinti e sculture sacre mentre il soffitto è impreziosito da affreschi rinascimentali che raccontano la vita del Santo Patrono.
Gli Inglesi di Alassio
La città è stata sempre una meta ambita dalla borghesia anglosassone che qui, agli inizi dell’800, trovò quell’atmosfera tranquilla consona al suo modo di vivere.
Tutto ebbe inizio con la costruzione del tratto ferroviario che collegò Londra a Genova.
In breve tempo Alassio, modesto villaggio di pescatori, accolse numerosi esponenti della nobiltà e funzionari della Corona inglese che ben presto si circondarono di tutte le attività legate alla loro abituale vita sociale.
L’odierna ex Chiesa Anglicana (Via Adua 6), eretta nel 1889, è la testimonianza della loro presenza nella cittadina; oggi questo storico edificio religioso conserva ancora lo stile architettonico tipico delle chiese protestanti inglesi con un’unica navata illuminata da bifore. Attualmente, dopo vari restauri, è divenuto un contenitore culturale che accoglie mostre d’arte, concerti e conferenze.
Ma nacquero anche circoli tennis, casinò, teatri e i primi club esclusivi mentre fu un reverendo anglicano che costituì la cosiddetta libreria inglese con l’apporto dei volumi lasciati dai connazionali, prima del loro rientro in patria. Questo lascito è ancora a disposizione di tutti presso la Memorial Gallery Richard West (Viale Daniel Hanbury 17), il pittore inglese di fama internazionale che, negli anni ’70, si stabilì ad Alassio per trascorrere molti anni della sua vita in questa splendida cittadina ligure. Tra le sue opere troviamo ritratti di abitanti della città di mare, oltre a tele nelle quali l’autore ha ritratto la bellezza dei paesaggi marini e collinari della costiera ligure.
Villa della Pergola e il patrimonio botanico
Ancora una volta sono gli inglesi a realizzare e lasciare alla città un importante patrimonio botanico. La Villa della Pergola, costruita come residenza estiva per la famiglia genovese dei Marchesi della Gherardesca nel 1875, fu successivamente acquistata dagli Hanbury, una famiglia nota per il famoso giardino botanico di Ventimiglia. Costoro, appassionati di botanica, arricchirono ulteriormente il giardino della nuova proprietà con piante provenienti da tutto il mondo, creando un ambiente unico e suggestivo.
Questa proprietà negli anni a seguire corse il rischio di essere snaturata dalla speculazione edilizia; un evento fortunatamente evitato grazie ad una cordata di mecenati che acquistarono l’immobile. Oggi si può godere dello spettacolo della fioritura offerta ai visitatori tra le varie stagioni. Così che tra rare piante tropicali e mediterranee si percorrono i viali scoscesi immersi in variegate macchie di colore e di profumi.
Durante la nostra visita siamo stati sommersi dalla fioritura di glicini che facevano da quinta agli squarci panoramici che costantemente si aprivano sulla città in basso. Nella collezione non mancano piante succulente, eucalipti e piante di agrumi i cui colori si riflettono nelle acque delle fontane che abbelliscono questi preziosi giardini. Una scenografia a suo tempo affidata all’architetto paesaggista Paolo Pejrone che, per sei anni, curò il restauro di tale patrimonio.
Villa della Pergola è anche un esclusivo hotel di lusso, con camere e suite arredate con mobili d’epoca e decorazioni che riflettono la sua storia. Immancabile la presenza di uno chef, detentore di numerosi riconoscimenti, famoso per unire tradizione ed innovazione nei suoi piatti da degustare nell’annesso Ristorante Nove.
L’Acciugotto e l’Isola Gallinara
Ad Alassio non si può rinunciare alla degustazione di una delle specialità gastronomiche più rinomate: l’acciugotto. Come rivela il nome è un piatto a base di acciughe, presenti in abbondanza nel Mar Ligure, da condire con olio extravergine, prezzemolo, limone e peperoncino.
All’interno del porto “Luca Ferrari”, una sicura indicazione per degustare questa ricetta marinara a bordo di un dei tanti natanti ormeggiati ai moli, è quella di rintracciare il suo nome su un piccolo veliero.
Ma in porto ci attende un’altra esperienza: il veloce cabinato della MolaMola Dive Team (molo H, posto 1 – 328 8454299) che, sotto la guida di un ospitale comandante, ci conduce intorno a quello sperone roccioso che abbiamo sempre visto da lontano: l’Isola Gallinara. Il suo nome deriva probabilmente dalla presenza di numerose galline che un tempo popolavano l’isola, utilizzata dai Romani come luogo di culto per divenire, nei secoli successivi, rifugio dalle incursioni saracene.
Attualmente di proprietà privata, è comunque un’area naturale protetta abitata da varie specie marine divenendo, pertanto, imperdibile destinazione per immersioni subacquee. Nella parte più alta restano evidenti i resti del Monastero di Sant’Eugenio di epoca medievale, così come la Torre di Avvistamento del XVI secolo, ennesimo baluardo contro i pirati. Da questa posizione lo sguardo abbraccia l’intero abitato: Alassio ancora una volta ci dona uno dei suoi tramonti più belli.
PHOTO GALLERY ALASSIO
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