La forza della narrazione, l’impeto delle pennellate, la perfetta prospettiva, la precisione del disegno: sono elementi che siamo abituati a riconoscere e apprezzare nelle opere esposte nei grandi musei. Tuttavia, dobbiamo abbandonare questo approccio quando ci addentriamo nell’esplorazione dell’inconscio, o meglio, nella pittura di artisti che hanno scelto deliberatamente di immergersi nei meandri della psiche. Questi artisti trasportano sulla tela emozioni, sentimenti e angosce dell’esistenza umana. Tutto questo è ciò che ci attende nell’incontro con l’opera di Roberto Matta.
L’artista cileno (1911-2002) è protagonista a Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, con la mostra “Roberto Matta 1911-2002” che ripercorre la sua carriera poliedrica, frutto di un percorso arricchito da viaggi, incontri decisivi e una profonda passione creativa.
L’esposizione, curata da Norman Rosenthal, Dawn Ades, Elisabetta Barisoni con la collaborazione di Archivio Matta, è aperta al pubblico dal 25 Ottobre 2024 al 23 Marzo 2025. Le 25 opere esposte offrono uno sguardo approfondito su un maestro del Surrealismo, la cui ricerca visiva si intreccia armoniosamente con l’atmosfera visionaria e labirintica della città lagunare.
Chi è dell’artista Roberto Matta
Roberto Matta, nato a Santiago del Cile nel 1911, si laureò in architettura presso l’università della capitale cilena, prima di trasferirsi a Parigi per collaborare con Le Corbusier. Dalla Ville Lumière ebbe inizio la sua vita errabonda da ‘moderno Ulisse’, espressione che usò in una particolare occasione per descrivere se stesso. Proprio come l’eroe omerico, Roberto Matta era spinto dal desiderio di viaggiare, esplorare nuove esperienze e incontrare persone interessanti.
Matta acquisisce così un bagaglio artistico notevole, diventando disegnatore, pittore capace di lavorare con materiali diversi come argilla, metallo e legno. La mostra evidenzia l’evoluzione del suo stile, in dialogo con Venezia, una città che, come lui, si reinventa continuamente pur restando fedele alla propria essenza.
In questo contesto, l’opera di Matta diventa un ponte tra passato e futuro, un viaggio visivo che riflette lo spirito di Venezia, sospesa tra sogno e realtà.
Tra le opere in mostra
Tra i lavori in mostra spiccano alcune delle sue tele più iconiche, come le “Morfologie psicologiche”, in cui forme biomorfe e colori vibranti si intrecciano per creare scene cosmiche e surreali, dove tempo e spazio appaiono fluidi e in costante mutazione.
Esplorando le sue opere e la sua vita errante, emerge l’importanza del suo impegno socio-politico, maturato in un periodo segnato da due conflitti mondiali e dalle profonde trasformazioni socio-economiche che ne seguirono. I suoi lavori riflettono, in chiave surrealista, gli stati d’animo di un’epoca in tumulto, intrecciando la dimensione personale con quella collettiva, il sogno con la realtà.
Una esposizione che esplora la produzione di Matta
Nel XXI secolo, solo una grande mostra è stata dedicata a Roberto Matta, tenutasi ad Amburgo nel 2012-2013, dopo la vasta retrospettiva del 1985 al Centre Pompidou, curata da William Rubin e Dominique Bozo. L’esposizione in programma a Ca’ Pesaro offre un’ampia panoramica su vari temi che permettono di esplorare la complessità e la profondità della produzione di Matta, spaziando tra dipinti, disegni e sculture.
La sua poliedrica creatività abbraccia molteplici campi: dall’architettura alla scienza, dalla letteratura alla linguistica, dai temi politici alla matematica, senza dimenticare l’umorismo e l’erotismo.
Il geniale maestro cileno, col suo stile unico ed innovativo, influenzò la maggior parte degli artisti contemporanei più giovani. Una sua citazione: «È evidente che io sono alla ricerca di una carta della vita e del mondo». (Roberto Matta)
Informazioni: https://capesaro.visitmuve.it
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