I Castelli della Calabria ionica

La statale E90 percorre la costa ionica fino a Reggio Calabria lungo la quale affacciano le cittadine calabresi della Sibaritide.
Quasi tutti i nuclei urbani sono scanditi da turriti castelli emergenti sulla sommità delle alture, un elevato punto d’osservazione che permetteva il controllo dell’intero arco marino.
Solitamente intorno a questo baluardo difensivo si accalcavano le abitazioni di contadini, commercianti e artigiani – spesso invitati dagli stessi feudatari a mettere radici in quei luoghi – ai quali era garantita la possibilità di lavorare e vivere in tranquillità sapendo di poter trovare, in caso di necessità, protezione e rifugio tra le mura castellane.
Rocca Imperiale: la Rocca di Federico

La prima città che si incontra entrando nella regione Calabria è Rocca Imperiale. Da lontano emerge in tutta la sua imponenza il castello edificato intorno al 1220 da Federico II di Svevia, il leggendario imperatore del Sacro Romano Impero, con funzione prettamente militare.
L’antica fortezza a pianta quadrangolare, protetta da una cinta muraria merlata, da un profondo fossato e da un ponte levatoio, era munita di otto torri, cinque delle quali avevano una base circolare.

All’interno, non mancavano i depositi per olio e grano e numerose cisterne per la raccolta dell’acqua, soluzioni che consentivano di resistere anche a lunghi assedi.
Nel corso dei secoli al governo della città si avvicendarono Normanni, Angioini e Aragonesi e diversi feudatari ognuno dei quali provvide a modificare l’originaria struttura castellana adeguandola alle proprie esigenze o a quelle determinate dai nuovi armamenti.Dell’originaria costruzione federiciana, pertanto, restano il portale d’accesso e la torre cilindrica posteriore.
Da Fortezza a residenza nobiliare

Le attuali strutture risalgono, invece, ai rifacimenti effettuati dai duchi Crivelli, che agli inizi del 1700 trasformarono la fortezza in una residenza nobiliare aggiungendo anche il piano superiore.
Ampie arcate, aperte sul paesaggio, illuminano l’irta e caratteristica scalinata che conduce all’interno del maniero. Essa, infatti, è formata da un mosaico di mattoncini installati a spina di pesce; un espediente necessario per permettere un facile accesso ai cavalli.
La visita passa in rassegna dapprima le cucine dove sono ancora visibili le opere in muratura di fornelli, forni e lavatoi. Subito dopo si raggiunge la piazza d’armi protetta da caditoie e chiusa da un parapetto merlato. Da qui lo sguardo spazia fino all’orizzonte laddove si fondono l’azzurro del cielo e il blu del mar Ionio.
Visita ai sotterranei

Recenti restauri hanno permesso di percorrere, in tutta sicurezza, i cunicoli sotterranei (perfettamente illuminati) scavati nella roccia calcarea.
Protetti da caschi, percorriamo questi corridoi sviluppati lungo l’intero perimetro castellano. Ci accompagna un rullo di tamburi per ricordarci che qui le buie gallerie rappresentavano vie di fuga o di comunicazione, ma anche di difesa, data la presenza di numerose feritoie disseminate lungo il percorso.
Venuti fuori dai sotterranei, lasciamo la memoria federiciana per percorrere un breve tratto della Strada dei Limoni: un itinerario tra le scoscese stradine del borgo antico immerse, al tempo della fioritura, nei profumi dei rinomati frutti IGP.
Roseto Capo Spulico, il paese delle rose

Il luogo forse più misterioso ma allo stesso tempo più romantico di questo territorio è Roseto Capo Spulico. Il suo nome fa riferimento al fiore un tempo qui coltivato quando il suo profumo si mescolava all’odore di salsedine proveniente dal mare.
La località è immediatamente riconoscibile dall’alta torre merlata posizionata su un lembo di costa a picco sul mare: è il Castrum Petrae Roseti, castello di epoca normanna fatto ricostruire da Federico. Esso subì numerosi passaggi di proprietà tra i vari feudatari e oggi, tutelato dal Ministero dei Beni Culturali, è una proprietà privata utilizzata come ristorante.

Dallo studio di antiche mappe catastali e da segni esoterici impressi sulla pietra, intorno a questa città e ai suoi antichi monumenti, sono emerse curiose analogie con la Terra Santa che rafforzano l’ipotesi della presenza di Templari in questi luoghi nei quali si crede sia transitata, e sia stata custodita per breve tempo, la Sacra Sindone.
È necessario salire in paese per raggiungere una delle antiche porte di accesso posta lateralmente all’altro castello della città, il Castrum Roseti oggi sede comunale.
Da qui è naturale incamminarsi tra le stradine della cittadina che fa parte dell’Associazione Borghi Autentici e rimanere incantati dagli scorci panoramici dove la mancanza di ostacoli consente un’ampia visione che abbraccia il castello sulla costa e l’intero golfo di Taranto.

Un salto sulla sassosa battigia ci consente di ammirare lo Scoglio Incudine, un piccolo faraglione chiamato anche Fungo, posto a pochi metri dal castello: un’opera della natura divenuta un segno distintivo di questa località insignita dalla Bandiera Blu.
Non manca il gran numero di ristoranti e hotel che affacciano sul chilometro e mezzo del lungomare degli Achei.
Informazioni utili
https://calabriastraordinaria.it/
Rocca Imperiale: Associazione di Promozione Sociale Maria Felicia Cetera: 334 3686396 – Castello – info 0981 936391/376 2407827 – ingresso a pagamento – www.roccaimperiale.info – castellosvevorocca@libero.it
Roseto Capo Spulico: Castello Castrum Petri – www.comune.rosetocapospulico.cs.it
DOVE DORMIRE
Albidona – Piana della Torre: Masseria Torre di Albidona – www.torredialbidona.com
DOVE MANGIARE
Roseto Capo Spulico:
– Lido Sole e Luna – Via Lungomare degli Achei – 0981 421314
– Castello federiciano – castellofedericianoroseto.com – info@castellofedericianoroseto.com
PHOTO GALLERY CASTELLI DELLA SIBARITIDE











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