Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Grado è l’Isola d’Oro

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Cittadina friulana dalle fattezze veneziane Grado ha una lunga storia da raccontare. Distesa tra la laguna, la foce dell’Isonzo e l’Adriatico è baciata dal sole. I suggestivi casoni: a Mota di Safon soggiornò Pasolini. Nel periodo natalizio si trasforma nell’Isola dei presepi

Grado al tramonto
Grado al tramonto

Isola del sole, Isola dei sapori, Isola del benessere. Ci sono tante maniere per definirla. Grado è una cittadina di circa ottomila abitanti, distesa tra la laguna omonima, la foce dell’Isonzo e l’Adriatico. E’ collegata alla terraferma da una sottile striscia di terra. Un altro dei nomi, forse il più importante, che da tempo l’accompagna è Isola d’Oro perché sempre baciata dal sole. Grado si trova in una particolare posizione con le spiagge rivolte verso sud, unica nell’Adriatico. Custodisce un centro storico dalla grazia veneziana, dove è bello perdersi tra campielli e vicoli, sorvegliati dalle pittoresche case dei pescatori, strette una all’altra. Qui si incontrano monumenti e basiliche di straordinaria bellezza. La parte moderna di Grado, presenta eleganti palazzi, impianti turistici e un suggestivo lungomare che spalanca lo sguardo verso la riviera di Trieste e la costa dell’Istria.

La grande laguna, il porto, le terme

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Veduta della città vecchia

Ci sono  spiagge accoglienti dotate di servizi e divertimenti. Le terme marine hanno un modernissimo centro benessere. Infine la grande laguna, un mondo ovattato, a tratti quasi irreale. Un luogo dove le barche dei pescatori scivolano silenziose sull’acqua lucente da cui affiorano lingue di sabbia, isole e isolette impreziosite dai caratteristici “casoni”.

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Il Porto

Il porto, oltre a rappresentare il salotto cittadino, è anche la via d’accesso alla laguna. Uno scenario naturale di eccezionale fascino in ogni stagione, fonte di ispirazione per artisti di ogni tempo. La ricchezza naturale, l’architettura spontanea dei casoni, la suggestiva combinazione di luci, riflessi e colori di straordinaria intensità. La quiete che si respira, unita alla percezione del rapporto estremamente equilibrato e rispettoso che i gradesi hanno saputo mantenere in questi luoghi, sono elementi che non mancano di incantare i visitatori.

Grado, piccolo mondo immerso nella quiete della natura

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Casone a cuspide

Ciò che rende Grado unica è la sua laguna. Un paesaggio terracqueo che si estende per oltre 16 mila ettari di terra e di mare, fra le foci dell’Isonzo e del Tagliamento. Un piccolo mondo fantastico, immerso nella quiete della natura. Un intricato reticolo di canali e valli che si dipanano tra gli isolotti che da queste parti vengono chiamati “mote”.
Grado e la sua laguna piacquero da subito a Pasolini tanto da fargli scrivere nel suo libro “La lunga strada di sabbia” che “Grado è a due passi, appena oltre Aquileia, oltre il nuovo sottile ponte, piatto tra le piatte isole, la piatta acqua lagunare. Il grigio-azzurro del suo cielo e il verde dei suoi alberi friulani, il vermiglio e il cobalto attutiti del suo porticciolo, e l’oro dei capelli della sua gioventù, ne fanno un luogo dell’anima”.

Sulle “mote”, si trovano anche i “cason”, abitazioni caratteristiche nate inizialmente come rifugio e trasformate poi in abitazione. L’intelaiatura è di legno ed il tetto piramidale è di canna, obbligatoriamente “de fìumera”, tagliata a mano, seccata ed annodata. La porta d’entrata è orientata verso ovest per riparare dai venti che soffiano in prevalenza da est. All’interno c’è il focolare mentre, la cuspide del tetto, funge da camino ma è costruita in modo da impedire l’ingresso dell’acqua piovana.

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Mota di Safon il “Cason de Pasolini”

Cason de Vitige
Cason de Vitige

Come si diceva i “cason” sono uno dei simboli indiscussi di Grado, una autentica meraviglia. La testimonianza più preziosa della storia della laguna e del rapporto equilibrato e rispettoso mantenuto dai graisani con il loro ambiente. Alcuni sono abbandonati, altri invece recuperati e diventati luoghi di ristoro dove è possibile degustare piatti di buon pesce accompagnati da un calice di vino.

Pasolini era solito rilassarsi in alcuni di questi, dopo avere fatto un giro in batèla (l’imbarcazione adatta a navigare in laguna a fondo piatto, senza chiglia), anche se pare soffrisse di mal di mare. Da questi momenti di relax, soprattutto nel casone detto “Mota di Safon”, circondato da uno scenario naturale straordinario, regno dell’acqua, del vento e del silenzio quasi assoluto, interrotto ogni tanto dal volo di un qualche volatile, nacque in lui l’ispirazione di girarvi alcune scene del film Medea, tratto dall’omonima tragedia di Euripide, ed interpretato da Maria Callas.

Due riserve naturali: Valle Cavanata e Isola della Cona

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Fenicotteri in laguna nella riserva naturale

Il casone,  conosciuto anche come “Cason de Pasolini”, è oggi sede di rappresentanza dell’Associazione Graisani de Palù nata per valorizzare il ricco patrimonio storico ed ambientale della laguna. Molto interessante anche quello di Vitige Gaddi (cacciatore, fotografo, viaggiatore, casoner, graisan), lungo la Mota dei Beviacqua. Il casone è un piccolo museo con una interessante raccolta di foto relative ai suoi viaggi, alle persone che ha incontrato, che hanno visitato il suo casone e personaggi della Grado di una volta con tanti oggetti di uso quotidiano. La laguna comprende anche due importanti riserve naturali, Valle Cavanata, zona umida di valore internazionale in ragione delle 270 specie di volatili migratori che vi nidificano e l’Isola della Cona alla  foce dell’Isonzo, che ricomprende gli ultimi chilometri del fiume. Entrambe sono facilmente raggiungibili e piacevole meta di escursioni adatte a tutta la famiglia.

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Grande rassegna di presepi

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Presepe Graisani de Palu

Dal 7 dicembre  al 6 gennaio prossimi, la cittadina si impreziosisce con oltre 200 presepi, in mostra nella tradizionale rassegna natalizia. Decine di artigiani e di semplici appassionati hanno lavorato a lungo utilizzando i più diversi materiali, per creare presepi di varie dimensioni, curiosi, curati e ben ambientati. Sparsi lungo il Porto Mandracchio e negli angoli più caratteristici del castrum (il cuore antico della località balneare), saranno visibili in un percorso itinerante, fra calli e campielli. Quelli preparati con i materiali più fragili e preziosi saranno ospitati nei locali del Cinema Cristallo e della Casa della Musica.

Presepe galleggiante
Presepe galleggiante

Le opere esposte hanno per lo più un carattere lagunare e marinaro, tant’è che il “Presepe galleggiante” – allestito dai Portatori della Madonna di Barbana nel porto, su una zattera di 6 metri quadrati – ne è considerato il simbolo per eccellenza ed è ambientato in una mota all’interno di un casone. I presepi in mostra provengono dal Friuli, da altre parti d’Italia ed anche da alcuni paesi europei. Nei giorni 7, 15, 22, 26 e 29 dicembre e 1 e 6 gennaio, si potrà partecipare alle visite guidate gratuite con degli accompagnatori musicali di grande atmosfera: gli zampognari. Durante il percorso, sarà possibile scoprire lavorazioni, tecniche, storie e segreti di questi piccoli capolavori di abilità manuale.

Nel clima natalizio festa e divertimento

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Le Varvuole

Ma Grado d’inverno, non è solo presepi. Sabato 7 dicembre, alle ore 20,45, al Palazzo dei Congressi si terrà lo spettacolo gratuito di canzoni natalizie e danza: “Voci di Natale”. Il 24 dicembre, Babbo Natale, a bordo di una batela arriverà fino al Porto Mandracchio. Dopo la Marcia del Panettone (che avrà luogo il 26), il 27 e 28 dicembre grande divertimento per tutti con il Festival internazionale degli artisti di strada. Il Capodanno in piazza (Biagio Marin), con lo spettacolo “Dancemania!”, chiuderà il 2019 mentre il 2020 sarà aperto dal tradizionale Concerto di Capodanno, con ingresso libero, al Palazzo dei Congressi. Al Porto Mandracchio, infine, grandi emozioni la notte del 5 gennaio con il tradizionale arrivo delle Varvuole, le streghe del mare.

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Info: www.grado.it  e www.grado.info.
Per un’escursione in laguna si può prenotare il taxi boat di Mirko Boat (Sito Internet www.mirkotaxiboat-grado.com). Il punto principale di imbarco è in Riva Slataper, vicino all’Hotel Savoy.

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