La festività più tenera dell’anno, il Natale, è trascorsa da qualche settimana. Una delle tradizioni universali è quella di allestire il presepe con i simboli iconografici più riconoscibili: la Sacra Famiglia, il Bambinello e la vasta gamma di statuine a fare da cornice alla grotta dove nacque Gesù.
C’è però un luogo che racconta la nascita di Gesù in modo memorabile: è la Basilica della Natività a Betlemme. Luogo tra le mete principali di turisti e di pellegrini che visitano la Terra Santa, insieme alla basilica dell’Annunciazione di Nazareth e alla basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Tra i pellegrini che giungono da ogni parte del mondo, quest’ anno ci siamo andati anche noi. Per riuscire a visitare la celebre Grotta della Natività è necessario pazientare. Scender adagio lungo i gradini marmorei, resi ancor più scivolosi dal passaggio di tante genti e superare un angusto varco prima di ammirare, in devoto silenzio, il sito che ricorda la nascita di Gesù.
Betlemme: due chiese e una cripta
La chiesa è costruita su di una grotta. Per tradizione, indica il luogo di nascita di Gesù di Nazareth e la mangiatoia come il posto in cui fu avvolto in fasce.
La basilica, la cui costruzione riporta la data del 333, ha subito nel corso dei secoli diverse modifiche. Oggi occupa una superficie complessiva di 12mila metri quadrati. Il restauro è stato possibile grazie agli accordi delle tre comunità religiose che hanno specifici diritti sulla Chiesa: Greco Ortodossi, Armeni e Francescani.
La struttura si presenta come una tipica basilica romana, a cinque navate suddivise da bellissime colonne in calcare rosso che sorreggono capitelli corinzi.
La piccola Porta dell’Umiltà
L’accesso all’interno della basilica avviene attraverso una piccola porta, chiamata “Porta dell’Umiltà”. Alle pareti sono stati riportati alla luce antichi affreschi che narrano la vita di santi con scritte in latino e in greco.
Sulla navata centrale si trovano i resti di mosaici dorati eseguiti nel 1169 che rappresentano i sette Concili Ecumenici e fra l’ottava e la nona finestra si può leggere il nome dell’autore: “Basilius pictor”. L’originario pavimento in stile romano è stato ricoperto. Tuttavia da alcune botole è possibile vederne la struttura originale che rivela la composizione tipica a mosaico.
La Grotta della Natività
La Grotta della Natività si trova al di sotto della basilica. Si accede scendendo alcuni gradini e qui la commozione subentra alla razionalità. Si può appartenere alle tre religioni monoteiste, essere credenti osservanti oppure del tutto atei, ma non si può negare il misticismo in cui è avvolto tutto il mistero della vita di Gesù Cristo.
E’ un ambiente di piccole dimensioni, con le pareti rivestite di marmo e in una piccola abside si trova una stella d’argento a 15 punte, in ricordo delle differenti comunità cristiane, che testimonia il luogo dove è nato Gesù. Sul lato destro della Grotta vi sono due piccoli altari: uno è l’Altare della Mangiatoia dove fu deposto il Bambino appena nato; l’altro è l’Altare dei Re Magi, che vi adorarono il Bambino.
Curiosità sul nome Betlemme
Betlemme si trova a 10 chilometri a sud di Gerusalemme, adagiata su un colle a un’altezza di 750 metri sul livello del mare. Appartiene al governatorato dell’Autorità Nazionale Palestinese. Il nome ha due significati: “casa del pane” dall’ebraico Beit Lehem e “casa della carne” dall’arabo Beit Lahm. La città ha una popolazione di circa 30.000 abitanti e rappresenta il fulcro della cultura e del turismo palestinese. Una volta oltrepassato il check point per i normali controlli di routine, ci si accorge quanto sia difficile la convivenza tra due realtà conflittuali tra loro. Il Muro, definito da Israele di separazione antiterrorismo, separa la città di Betlemme dalla vicina Gerusalemme e ne segna la contraddizione tra la sacralità della Terra Santa e la conflittualità della Cisgiordania. Buona parte del muro è coperta di graffiti e murales ad opera di artisti quali il famoso street artist Bansky .
Informazioni utili
E’ importante viaggiare sempre col proprio passaporto perché i controlli sono rigorosi sia nelle città che all’aeroporto.
Prima del check in si viene interrogati dalle autorità aeroportuali in inglese. Altrimenti attraverso un monitor le domande sono poste nella lingua del turista. Non preoccupatevi: le domande riguardano il motivo del soggiorno, se si sono ricevuti regali, se nel bagaglio sono riposti armi, oggetti taglienti, liquidi, ect.
La moneta corrente è il siclo israeliano e vale 0,26 euro. La mia guida ha suggerito di dividere il costo di un oggetto per quattro e si ottiene approssimativamente il prezzo in euro. Per ovviare a questi calcoli è ben accetta la credit card, anche prepagata.
Info:
www.custodia.org/it/santuari/betlemme