Nei giorni antecedenti la vigilia di Ognissanti a Corinaldo, in provincia di Ancona, quest’anno è tornata la tanto attesa festa di Halloween.
Dopo la pausa dovuta al Covid, la città dal 28 al 31 ottobre ha nuovamente accolto la storica celebrazione, giunta alla ventitreesima edizione.
Il nutrito calendario del programma 2022 ha colmato i quattro giorni della manifestazione con numerosi eventi collaterali coinvolgendo migliaia di turisti, mascherati e non, che hanno affollato la storica cittadina.
A organizzare l’evento Massimo Gradoni, giovane presidente dell’Associazione Turistica Pro Corinaldo. Grazie ai 350 volontari onnipresenti, gli ospiti hanno vissuto la festa in piena tranquillità.
Hanno potuto girovagare in sicurezza tra stand di artigianato, spettacoli itineranti e taverne dove degustare la tradizionale cucina marchigiana.
Non sono mancati rappresentazioni dedicate ai più piccoli, e di piccoli ce n’erano tanti, che tra un dolcetto o scherzetto si apprestavano a farsi truccare da abili mani di giovanissime streghe.
Corinaldo: invasione mascherata divertente e pacifica
Fattucchiere più datate, mele stregate, cartomanti, trampolieri e un rantoloso nero dinosauro in cerca di piccole prede. La centralissima via del Corso era continuamente percorsa nei due sensi. Una folla di persone mascherate da Porta Nova si spostava fino alla scalinata del Pozzo della Polenta in un turbinio di colori e voci spesso sommerse dalla musica del Dj diffusa in tutta la città.
Ma bisognava attendere il calar del sole per entrare nel vivo dell’atmosfera stregata, più lugubre ma perfettamente intonata col tema della manifestazione. Infatti, nel buio serale grandi fasci di luce blu, rossa, gialla e bianca si sono alternate per illuminare il pubblico mentre immagini di teschi e scheletri danzanti si intrecciavano sulle facciate dei palazzi.
Una atmosfera surreale, sottolineata da zucche, fantasmi, mostri e ragnatele perennemente pendenti sul capo degli astanti. Un’altra stregoneria era rappresentata dal Pozzo della Polenta dal quale fuoriusciva una magica nuvola colorata, ideale scenografia per l’immancabile selfie.
Corinaldo la città dei matti
È un appellativo dato a Corinaldo per le leggende nate intorno ad alcuni suoi abitanti. Si racconta che il ciabattino Scuretto spendesse tutti i suoi soldi nelle cantine.
Stessa destinazione subivano anche i denari che il figlio, emigrato in America, gli inviava per costruire la casa dove abitare al suo rientro in patria. Dopo qualche tempo, la mancanza di notizie sull’avanzamento dei lavori insospettì il figlio che chiese una foto della casa in costruzione.
Il furbo calzolaio allora fece costruire solo la facciata, con tanto di numero civico, e si fece fotografare affacciato ad una finestra.
La prova però non ingannò l’esule. Ancora oggi, presso la scalinata del Pozzo, si può fotografare la casa le cui finestre, come vuote orbite, affacciano sulla campagna marchigiana.
Un altro famoso esempio ci riporta al Pozzo della Polenta. Ci fu un contadino che, rientrando dai campi con un pesante sacco di polenta sulle spalle, si fermò al pozzo per riposarsi. Per la stanchezza cadde preda del sonno ma, quando si riebbe, si rese conto che il sacco era caduto nel profondo pozzo. Immediatamente si calò all’interno per recuperare quel bene prezioso ma, da quel giorno, nessuno lo vide più. La gente del luogo pensò che fosse rimasto sul fondo a consumare la polenta che altrimenti sarebbe andata persa.
La città murata
Corinaldo, uno dei Borghi più belli d’Italia, si estende su di un colle e, all’interno della sua cinta muraria lunga un chilometro, conserva quasi intatto il suo aspetto medievale.
La grande muraglia difensiva risale al XIV secolo e presenta tutte le caratteristiche dell’epoca come merli, camminamenti di ronda, torri e porte di accesso al borgo.
Più caratteristica tra queste ultime può considerarsi quella di Santa Maria del Mercato che ha ancora evidenti segni della presenza del ponte levatoio.
Singolari i nomi di alcune torri come quella dello Scorticatore, che fa riferimento al conciapelli, o quella del Calcinaro, chiaramente connessa alla lavorazione della calce.
Solitamente le manifestazioni legate ad Halloween hanno luogo in serata, così che le mattinate possono essere dedicate alla visita della città e dei suoi dintorni.
Il centro storico coi suoi tesori
Pertanto, oltrepassata Porta Nova ci si trova immediatamente immersi in pieno centro storico. Dal primo impatto visivo la cittadina denota immediatamente la sua età che si riverbera nelle tonalità rosse dei mattoni di cotto che rivestono le abitazioni.
Di fronte all’ingresso appena superato è posto il Teatro Comunale Carlo Goldoni, uno dei cento teatri storici delle Marche.
La sua costruzione iniziò nel 1861 ed il progetto previde una platea mobile che, in occasione di feste da ballo, poteva essere innalzata al livello del palcoscenico creando così un’unica e più ampia superficie. Purtroppo questa ingegnosa soluzione fu demolita durante i restauri del 2006.
Percorrendo la centralissima via del Corso si incontra Palazzo Brunori ai cui piani superiori è esposta la Raccolta Bojani. È una raccolta di ceramiche d’arte contemporanea donata al comune da Giancarlo Bojani già direttore del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza e dei Musei Civici di Pesaro.
Quasi al termine del centralissimo Corso si fronteggiano il Palazzo Comunale e la sede dello IAT affiancata dai locali dell’ex convento degli Agostiniani in cui è allestita la Civica Raccolta d’Arte Claudio Ridolfi.
Nella pinacoteca sono esposte opere dell’artista a cui è intestata la galleria oltre a dipinti di soggetti religiosi e piccoli reliquiari scolpiti nel legno. Oltrepassata una piccola piazza che chiude il corso principale si è in prossimità della Piaggia, la scalinata di cento gradini col Pozzo della Polenta posto a metà percorso, perennemente circondata da curiosi turisti.
La città della Santa
A Corinaldo nel 1890 nacque Maria Goretti che, insieme alla famiglia si trasferì nella provincia romana. Un giovane vicino di casa più volte cercò di circuire Maria, appena dodicenne e, all’ennesimo rifiuto, la pugnalò mortalmente.
Ricoverata nel vicino ospedale di Nettuno, prima di spirare chiese di perdonare il suo aggressore: verrà proclamata Santa il 24 giugno 1950. In città un alto campanile, appartenente all’ex chiesa di Sant’Agostino, segnala l’ubicazione del Santuario di Santa Maria Goretti. Appena superato l’ingresso sono evidenti la tomba della madre della Santa e quella dell’assassino da lei perdonato.
Nei pressi dell’altare vi è una statua lignea della Santa e un’urna in argento contenente una reliquia della giovane martire: l’osso del braccio usato per difendersi.
Nelle immediate vicinanze della cittadina, in contrada Pregiagna, vi è ancora la casa natale di Santa Maria Goretti.
È un consueto luogo di pellegrinaggio visitato da persone provenienti da ogni parte del mondo a testimonianza dello scalpore che tale vicenda creò all’epoca.
In questa piccola casa contadina si conservano strumenti di lavoro e, al piano superiore, i mobili originali della famiglia Goretti.
Extra moenia
Fuori le mura non mancano motivi d’interesse. Nei pressi del civico 32 di viale Dante, si apre il Parco delle Fonti, una grande struttura quadrangolare protetta da tegole costruita nel XVII secolo. Qui, convogliate da condotte, le acque provenienti dalla montagna raggiungevano i lavatoi che contornavano (e contornano) i quattro lati della grande vasca centrale.
Un’inaspettata coltivazione di lavanda si trova invece lungo la provinciale 12, direzione Senigallia, all’altezza del ristorante-pizzeria Al Casolare.
Alle spalle di questa struttura vi è il Lavandeto di Verde Naturale, una grande estensione di terreno nel quale le lunghe file della colorata pianta di lavanda contrastano con le coltivazioni di girasole sul fondo, oltre il quale si staglia lo skyline di Corinaldo: un contrasto di colori che esplode in estate.
Infine bisogna spostarsi in contrada Madonna del Piano per visitare la chiesa di Santa Maria in Portuno intorno alla quale diverse campagne di scavo hanno portato alla luce reperti di epoca romana, oggi in parte esposti nel museo annesso alla chiesa.
Al suo interno oltre alla grande tela della Madonna ai piedi della Croce di Claudio Ridolfi, esposta alle spalle dell’altare, è attestata la presenza di un preesistente edificio di culto testimoniata da affreschi di Madonne e da colonne che sprofondano sotto l’attuale pavimento.
Essere a Corinaldo per Halloween significa poter assistere alla Festa delle Streghe, un evento che non ha eguali in Italia, e ritrovarsi contemporaneamente tra antiche mura per un magico viaggio indietro nel tempo.
Info: Ufficio Informazioni Accoglienza Turistica – Via del Corso 2 – 071 7978636 – www.corinaldoturismo.it