Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Arrivo a Santiago

A bordo dello sciccoso Treno-Albergo “Al Andalus”, percorro l’umile “Camino de Santiago”, uno dei numerosi itinerari turistici programmati nel 2014 dalla società spagnola dei trasporti Renfe. Terza e (per il sollievo del lettore) ultima puntata della narrazione

La sala da pranzo a bordo del lussuoso treno
La sala da pranzo a bordo del lussuoso treno “Al Andalus”

Lunedì 22 luglio. Da Miranda de Ebro ad Astorga (entrambe nella Castilla y Leòn). Quando suona la campanilla della sveglia sto fotografando le marquesinas/pensiline della stazione di Miranda, una de las pioneras en España, precisa Wikipedia, quindi risalente alla regina Isabel II (madre e nonna dei due re di nome Alfonso, il XII, regno tranquillo, e il XIII, un pochino – forse per il numero che lo contraddistinse – menagramo: sotto di lui alla Spagna non ne andò bene una, a cominciare dalla Guerra civile). Pensieri più allegri mi allietano mentre il bus di Al Andalus (segue il treno e porta gli ospiti laddove non si arriva per ferrovia) mi deposita a Elciego (nella Rioja Alavesa, quindi Paesi Baschi) alle Bodegas Marquès de Riscal. Uno dei posti divenuti più noti nelle recenti vicende turistiche di Spagna, poiché accanto alla già stranota cantina dei celeberrimi vini, la proprietà (e mi complimento con Francisco Hurtado de Amèzaga Dolagaray, in Spagna un nobile doc riempie il biglietto da visita con le sole generalità) pensò bene di erigere il bellissimo albergo ideato da Frank O. Gehry, non pago della meraviglia suscitata con il Guggenheim di Bilbao.

La Morcilla di Burgos

Le guglie della cattedrale di Burgos
Le guglie della cattedrale di Burgos

Tempo per (qualche) brindisi, prima di benvenuto poi di commiato (non lo nego, il Marquès de Riscal è sempre stato un grande vino) e si va a Burgos, sia per ammirarne la splendida cattedrale (gotico più puro ma meno guglie del mè Domm de Milan) sia per gustarne la sapida morcilla (l’ormai raro sanguinaccio, in Italia, più noto come marzapàn a Novara e Mortara). So però che la morcilla non genera entusiasmi nei palati del Belpaese (basta il solo nome italiano per vedere nasi che si storcono) eppertanto non preciso come viene preparata questa specialità burgalesa. E nel pomeriggio si fa cultura trasferendoci  (solo 15 km, poco distante una suggestiva tratta del Camino de Santiago) al yacimiento arqueologico di Atapuerca (ne caldeggio la visita a chi – in viaggio nella Castilla y Leòn – passa dalle parti di Burgos). Dai recenti scavi che sono valsi il meritato riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità sono affiorati reperti umani che hanno incredibilmente retrodatato la presenza dell’Homo Sapiens in Europa. Al Andalus mi porta fino ad Astorga e sul treno pernotto, previa cena a bordo: trota marinata, Bacalao Ajoarriero (sapida specialità della Maragateria, di cui la ex romana Asturica è la capitale, terra di esperti mercanti divenuti monopolisti del commercio in Spagna), torta di mele con vaniglia (ovvi liquori variè pro digestione e chiacchiere postprandiali).

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Astorga la bella e profumi liliacei

Astorga, il Palazzo vescovile
Astorga, il Palazzo vescovile

Martedì 23 luglio

. Da Astorga (Castilla y Leòn) a Ourense (Galizia). Proprio una bella idea, quella di Josè Antonio Rodriguez (manager nonché programmatore dei Treni Turistici della Renfe) di dedicare tutta la mattina ad Astorga, prima visitandola eppoi curiosando nel bel mercato cittadino. Rivisto con piacere il gotico florido della Catedral, le forse folli ma per certo geniali e innovatrici idee del Gaudì divenute arte nel Palacio Episcopal, e sorridendo alla vista dei due Maragatos battenti le ore nell’orologio dell’Ayuntamiento, eccomi libero per un doveroso shopping. Perché è di quì la saporita Cecina (nostrana Bresaola, che poi tra Valtellina e Sguizzera diventa Slinzega o Culaccio secondo il tipo di animale sacrificato (bue, capra, cavallo). E poco distante da Astorga, a Santa Marina del Rey, da più di 800 anni si celebra una Fiera dell’Aglio (gemellata con quella di Voghiera, Ferrara). Da cui si evince che torno a bordo di Al Andalus con profumato aglio, che mai mi sarei permesso di introdurre in un treno (per di più deluxe) del Belpaese (fosse solo per l’odio nutrito verso la liliacea pianta da parte del Cav. Berlusconi e ça va sans dire somatizzato dai suoi seguaci) ma in Spagna, si sa, è follia pensare a una cucina senza aglio.

Templari golosi e Romani auriferi

Mèdulas rosso fuoco
Mèdulas rosso fuoco

Si parte infine da Astorga per Ponferrada (da Pons Ferrata, ponte in ferro per il passaggio dei pellegrini del Camino de Santiago) e sotto i merli del castello dei Templari (emblema cittadino) ci accoglie una Guardia d’onore di Caballeros il cui Ordine monastico (non meno che rigidamente militare) provò financo a sfruculiare un re (Filippo il Bello di Francia) che pertanto pensò bene di eliminarli. Mi gusto il pranzo castellano (non conoscevo i robusti appetiti dei Templari) ma ho già la testa nelle Mèdulas. Perché torno con piacere in questo luogo della Castilla y Leòn nordoccidentale meno magnificato del dovuto (e beninteso trattasi di un Patrimonio dell’Umanità). Mentre passeggi tra antiche miniere d’oro a cielo aperto divaghi tra la storia e l’ingegneria (ma come facevano quei balossi dei romani a governare tanto bene il ricco minerale aureo e le acque che provvedevano a mondarlo?) e inquadrando dilavata terra color rosso fuoco contrastante col verde di una rigogliosa natura, ti credi premio Pulitzer della fotografia.

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Periodistas gaudenti

Arrivo a Santiago

Lasciate le Mèdulas già voglioso di tornavi punto con Al Andalus verso Ourense (Galizia). (Solita) cena alla grande (Insalata di pimientos/peperoni e scaglie di Baccalà con vinagreta/aceto di pistacchio; carrillera/guancia di maiale iberico con crema di patate e crujiente/croccante). Previo un pensiero riverente a chi crede che i periodistas (almeno quelli bazzicanti viaggi & turismo) vanno in giro a divertirsi, passo a coricarmi nel Coche/vagone Cama/letto. Domani si arriva a Santiago, Ultreya (più in là), Suseya (più su), esclamano i pellegrini lungo il Camino (che loro percorrono a piedi).

Itinerari 2014 del treno Al Andalus

1 –  SAN VALENTINO (Siviglia-Malaga, 3gg/2notti, 14/2)

2 – ANDALUCIA MARAVILLOSA (Siviglia-Siviglia, 6gg/5 notti, marzo-giugno/settembre-ottobre)

3 – SEMANA SANTA, ANDALUCIA (Siviglia-Siviglia, 5gg/4notti, 16/4)

4 – RUTA EXTREMADURA (Siviglia-Madrid, 6gg/5notti, 23/6)

5 – ITINERARIO IBERICO (4/7 Madrid-Zaragoza – 18/8 Zaragoza-Madrid, 6gg/5notti)

6 – RUTA DEL VINO DEL DUERO Y RIOJA (Zaragoza-eòn, 4gg/3notti, 10/7)

7 – CAMINO DE SANTIAGO (Leòn-Leòn, 5gg/4notti, 15-22/7)

8 – RUTA DEL VINO DE GALICIA Y BIERZO (Santiago-Leòn, 3gg/2notti, 8/8)

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