Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

A Roma per ascoltare l’anti Allevi

Dopo Ludovico Einaudi e Giovanni Allevi, arriva la giovanissima Giulia Mazzoni, nuovo talento dell’easy listening pianistico. Nella capitale, la musicista renderà omaggio a compositori del mondo classico, contemporaneo ed elettronico come Fryderyk Chopin, Michael Nyman e i Daft Punk. Scopriamola

Un ritratto al piano di Giulia Mazzoni. Foto di Alessio Pizzicannella
Un ritratto al piano di Giulia Mazzoni. Foto di Alessio Pizzicannella

 

Viso acqua e sapone, capelli color platino e un’immagine rock. Giulia Mazzoni è il nuovo fenomeno dell’easy listening pianistico. Dopo Einaudi e Allevi, sono infatti sempre di più le pianiste (penso alla britannica Helen Jane Long e all’italiana Federica Fornabaio) che, finito il Conservatorio, scelgono, non senza successo, di farsi strada nel mondo della musica classica optando per un genere più “leggero”. Giulia Mazzoni è una di loro. Diplomata in pianoforte al conservatorio di Prato, a soli 24 anni vanta già un album (Giocando con i Bottoni), importanti riconoscimenti di critica (ha da poco vinto il Premio Ciampi 2013) e di pubblico (Piccola luce, uno dei brani tratti dal suo primo disco, ha superato le 10mila visualizzazioni su YouTube). Anche se non mancano le critiche (c’è chi l’accusa di semplicismo). Per ascoltarla dal vivo, l’appuntamento è domenica 2 dicembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Nel corso della serata, oltre a suonare i brani del suo disco d’esordio, Giulia Mazzoni, da qualcuno già definita l’anti Allevi, renderà omaggio a musicisti del mondo classico, contemporaneo ed elettronico come Fryderyk Chopin, Michael Nyman e i Daft Punk. Ma soprattutto stupirà il pubblico con un inedito esperimento sonoro:  Chopin e i Daft Punk in un unico pezzo che combina il Walzer op. 69 n. 1 e Get Lucky.

 

Ma dove trova l’ispirazione una giovane e talentuosa pianista come Giulia? Guardare il mondo con semplicità, come fanno i bambini, aiuta. “Da adulti – ci racconta Giulia Mazzoni – perdiamo la capacità di emozionarci per le piccole cose. Assorbiti dai problemi della vita e dall’ambiente che ci circonda, dimentichiamo di quanto possa essere bello un cielo stellato o un tramonto”. 

LEGGI ANCHE  Bogliasco a misura di "ninin"
Il disco
Il disco “Giocando con in bottoni”

Capacità che tu, invece, sembri non aver perso.

Il brano “Nella rete della luna” è nato dopo una notte di San Lorenzo. Mi trovavo sulla spiaggia di Madonna delle Grazie a l’Isola d’Elba. Seduta sulla sabbia, accompagnata dal canto del vento e del mare, guardavo la meraviglia del cielo e le stelle che danzavano. Questa composizione nasce da questo episodio.

 

Molti brani di “Giocando con i bottoni” parlano degli anni dell’infanzia. C’è un viaggio o un’esperienza a misura di bambino che consiglieresti?

Consiglio solo di cercare di guardare la vita e il mondo con la stessa meraviglia di quando eravamo bambini. Emozionarci per le piccole cose e continuare a credere nei sogni e a lottare sempre per essi.

 

A quale tipo di viaggio il tuo album può fare da colonna sonora? 

Un viaggio verso “L’isola che non c’è”. 

 

Cosa non manca mai nella tua valigia? 

La mia agenda, dove posso prendere appunti musicali e non appena qualcosa mi passa per la testa.

Condividi sui social: