Dalla provincia di Vicenza il nostro viaggio alla scoperta del Veneto si sposta nella provincia di Padova. Dalla Riviera Berica di origine carsica alla Riviera Euganea di origine vulcanica dove sono sorti dei centri termali. Da Abano Terme dove alloggiamo il tour inizia alle 8.30, direzione canale Battaglia. Lì ci aspetta il capitano Maurizio Tosetto che ci imbarcherà per navigare sul canale, con fermate intermedie, verso Battaglia Terme e poi Monselice. Il canale, completato dai padovani nel 1201, è una importante via d’acqua. Per secoli fu utilizzata per trasportare merci dai Colli Euganei a Padova e Venezia. Lungo il canale Battaglia si incontrano diverse ville, alcune interessanti come Villa Mandriola, nel Comune di Albignasego, e Villa Molin dello Scamozzi.
Veneto: Castello del Catajo
La tappa della giornata, prima di imbarcarci, prevede la visita al Castello del Catajo definito anche la “Reggia dei Colli Euganei”. La costruzione infatti è particolare, è a metà tra un castello militare e una villa principesca. La parte più imponente definita Castel Vecchio fu realizzata in tre anni dal 1570 al 1573 dalla famiglia Obizzi. I successivi ampliamenti arrivano fino alla seconda metà del XIX secolo. Nel 1571 Gian Battista Zelotti, discepolo di Paolo Veronese, fu chiamato ad affrescare le pareti interne con le gesta della famiglia degli Obizzi. Il maestro ha dato vita ad uno dei più spettacolari cicli di affreschi delle ville venete.
La famiglia Obizzi si estinse nel 1803 con il marchese Tommaso. Quest’ultimo lasciò il castello agli eredi della Casa d’Este, Arciduchi di Modena. Francesco IV e Maria Beatrice di Savoia fecero costruire l’ala più a nord, detta Castel Nuovo, per ospitare la corte imperiale austriaca in visita. Messo all’asta a seguito della crisi del 1929 il castello venne acquistato dai Dalla Francesca che lo rivendettero alla fine del 2015. Nel 1964, come riporta una targa nel cortile d’ingresso, ospiti dei Dalla Francesca furono la Regina Margaret d’Inghilterra e Lord Antony Snowdon.
Attraverso la Conca di Leonardo
Con il fascino dell’edificio ancora negli occhi e nella testa la sua storia e le leggende raggiungiamo il capitano Maurizio Tosetto di Delta Tour Navigazione Turistica, della rete Slow Flow. A bordo della sua imbarcazione, una ex scialuppa di salvataggio messa a punto per trasportare i turisti, ci imbarchiamo per raggiungere Battaglia Terme. Percorriamo il canale Battaglia, che è un canale pensile, fino al Bisatto che va a formare il canale Vigenzone. Il dislivello da un canale all’altro è un salto di 8 metri. Quindi dobbiamo utilizzare la conca di navigazione inaugurata nel 1922 da Benito Mussolini.
Una volta dentro le enormi porte in acciaio (chiamate Vinciane perché ispirate a quelle di Leonardo da Vinci per la conca del naviglio di Milano) si chiudono alle spalle e l’acqua viene fatta defluire. Per alcuni minuti restiamo nella chiusa mentre il livello dell’acqua si abbassa, fino a quando le porte davanti a noi si aprono.
Nel viaggio di ritorno l’attraversamento è ancora più suggestivo. A porte chiuse da entrambi i lati l’acqua entra con enorme fragore per rialzare il livello dell’acqua e far risalire la barca. Sbuffi d’acqua che sembrano violente cascatelle. Un vero spettacolo. Sia nel viaggio di andata sia in quello di ritorno l’attraversamento della conca è stata certamente una delle emozioni più grandi del viaggio.
Museo della Navigazione Fluviale
Dopo un breve tratto approdiamo al Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme. Ad accoglierci Maurizio Ulliana, responsabile della gestione del museo. Mostrandoci gli oggetti esposti, ci racconta la storia delle vie d’acqua e dei barcàri che per secoli hanno solcato i canali fluviali del Veneto e delle regioni confinanti. Un mondo che Paolo Malaguti fa rivivere nel suo romanzo “Se l’acqua ride” (Einaudi, 2020). Il museo nasce nel 1979 per volontà di ex barcàri che hanno raccolto numerosi reperti e preziosi documenti. Il piccolo ma assai interessante museo oltre agli attrezzi conserva modellini di barche, gondole, barche da passeggio e da carico, burci e tante curiosità, come la riproduzione in scala della conca di Leonardo.
Superata nuovamente la conca di canale Battaglia in direzione opposta, si naviga sul canale Bisatto, e si avvista sulla destra Villa Selvatico del XVI sec., con la maestosa scalinata del Seicento e il giardino ridisegnato nel 1818 da Jappelli, da poco riaperta al pubblico. La navigazione continua fino a Monselice, dominata dal Castello con il Mastio Federiciano, torre con funzione difensiva fatta costruire nel XIII secolo per conto di Federico II di Svevia da Ezzelino da Romano.
Il Giardino più bello d’Europa
Lasciata la barca e l’acqua andiamo a visitare un vero gioiello il Giardino monumentale di Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani di Valsanzibio, definita anche “La Piccola Versailles” o “La Perla dei Colli Euganei”. In passato anche Villa Barbarigo era raggiungibile via acqua, poi le opere di bonifica prosciugarono la valle antistante. Valsanzibio fu portato all’attuale splendore nella seconda metà del Seicento dal nobile veneziano Zuane Francesco Barbarigo, aiutato dai figli Antonio e Gregorio. Fu proprio il primogenito Gregorio, Cardinale, Vescovo di Padova e futuro Santo, ad ispirare l’alta simbologia del progetto dovuto al principale architetto e fontaniere Pontificio Luigi Bernini. Il giardino di Valsanzibio, realizzato tra il 1665 e il 1696, è uno straordinario esempio di giardino simbolico interamente leggibile, di un gran giardino d’acque in completa efficienza.
Oggi si presenta come uno dei più estesi e integri giardini d’epoca al mondo. Ha ottenuto il primo premio come ‘Il più bel giardino d’Italia‘ nel 2003 e il terzo più bello in Europa nel 2007. Nel giardino si trovano oltre 60 statue scolpite nella pietra d’Istria e altrettante sculture minori che si integrano ad architetture, ruscelli, cascate, fontane, laghetti, scherzi d’acqua e peschiere su una superficie di oltre 10 ettari. Nel complesso si trovano il Percorso di Salvificazione, il Labirinto di Bosso, la simbolica Grotta dell’Eremita, l’Isola dei Conigli e il Monumento al Tempo.
Una curiosità di Villa Barbarigo è il cigno nero che da ormai vent’anni vive indisturbato nel suo laghetto e non accetta intrusi. Concludiamo la giornata con la degustazione di birre dei Colli Euganei al Birrificio Monterosso di Montegrotto Terme, fondato nel 2012 da tre amici che puntano su materie prime del territorio e processi artigianali.
Arquà Petrarca, il Borgo del Poeta
Con la visita di Arquà Petrarca, uno dei Borghi più belli d’Italia, si conclude il nostro viaggio alla scoperta del Veneto. Qui ripercorriamo le orme del canonico e poeta Francesco Petrarca “E nulla stringo, et tutto ‘l mondo abbraccio” che qui visse gli ultimi anni della sua vita. A farci da guida è Claudia Baldin, presidente del neonato Parco Letterario Petrarca e Colli Euganei, il primo in Veneto che coinvolge 16 comuni del padovano. Un percorso di 57 tappe poetiche che accompagnano altrettante targhe di autori da raggiungere a piedi, in bicicletta, a cavallo o in barca. Il parco letterario è considerata un’opportunità per rivivere i panorami suggestivi che hanno ispirato letterati come Percy e Mary Shelley, Foscolo, Byron e d’Annunzio. Ma anche autori veneti come Valeri, Comisso, Zanzotto e Buzzati.
L’itinerario della visita ripercorre i luoghi del Petrarca ad Arquà, con la casa dove visse e la tomba che contiene le spoglie del poeta toscano: “Di pensier in pensier, di monte in monte mi guida Amor, ch’ogni segnato calle provo contrario a la tranquilla vita”, dal Canzoniere. A Padova viveva vicino alla cattedrale dove era canonico. Petrarca però amava la bellezza e la quiete delle vicine colline, era attratto dalla natura e desiderava una vita tranquilla. Appena si presentò l’occasione ad Arquà sistemò un’abitazione per sé e la sua famiglia. Nella località di Arquà (nel 1868 viene aggiunto Petrarca) subito dopo la sua morte nel 1374 iniziò il pellegrinaggio di letterati che è continuato per secoli.
Il saluto al cuore poetico di Arquà e ai Colli Euganei a conclusione del nostro Press Tour lo diamo con una breve sosta nel punto vendita dell’Azienda Agricola Scarpon per la degustazione del Brodo di giuggiole e poi con l’aperitivo euganeo creato da Pino Cesarotto all’Enoteca di Arquà.
PHOTO GALLERY RIVIERA EUGANEA
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