“La Tunisia punta sempre di più sul mercato italiano”. Ad affermarlo è Jamel Gamra, Ministro del Turismo, che ha espresso ancora una volta la volontà di promuovere la destinazione nel nostro Paese con l’obiettivo di rafforzare e sviluppare il flusso turistico verso la Tunisia. Nell’incontro che Gamra ha avuto qualche tempo fa a Roma con Massimo Bray, il nostro Ministro per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, Italia e Tunisia hanno deciso di sviluppare insieme pacchetti turistici congiunti da presentare a Milano in occasione dell’Expo 2015. Questi pacchetti consentiranno di visitare entrambe le antichità di Roma e di Cartagine. Il Ministro Gamra nei suoi vari interventi ha posto la cultura come punto di forza della promozione turistica, visto il consistente patrimonio archeologico e storico della Tunisia con sette siti dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO. Tutte le civiltà che si sono susseguite dai tempi della preistoria hanno lasciato le loro impronte così da creare una grande eredità. L’intendimento è quello di potenziare non solo il turismo balneare, golfistico o il Grande Sud con le oasi del deserto del Sahara ma soprattutto il turismo culturale e archeologico. Andare alla riscoperta del prestigioso passato porterà al naturale prolungamento della stagione a dieci mesi all’anno.
I capolavori archeologici
In particolare la Tunisia possiede due siti importantissimi. Il primo è a Tunisi, il Museo Nazionale del Bardo, il museo archeologico più antico dell’Africa, che è stato ristrutturato da poco. Sono stati aggiunti sei nuovi padiglioni che si sono aggiunti a quelli esistenti che ospitano la collezione di mosaici romani più importante al mondo. Si possono ammirare scene mitologiche, religiose, ludiche o riguardanti la vita quotidiana. Tra i mosaici principali del museo si segnalano: quello di Giulio che rappresenta una villa romana campestre attorniata da scene ripartite su tre livelli. Quest’opera risale alla fine del IV secolo o all’inizio del V secolo e proviene da Cartagine; l’episodio di Ulisse e le sirene proveniente dal sito archeologico di Dougga e datato intorno al 260 d.C; le nozze di Dioniso e di Arianna che risale al IV secolo circa e proviene da Thuburbo Majus; il Pavimento di Xenia che raffigura una tavola imbandita e il ritratto di Virgilio tra le muse Clio e Melpomene, collocato nelle nuove sale. Il percorso culturale continua fuori Tunisi con la visita ai luoghi dove erano originariamente collocali i mosaici.
Memorie romane
Il sito archeologico di Dougga, Patrimonio dell’Unesco si trova su di una collina, in quella che era una delle aree più importanti dell’antica Numidia. La città, che conobbe la fase di splendore sotto il dominio cartaginese, oggi mostra i reperti antichi del Campidoglio, delle terme di Licinio, della Piazza dei Venti, dell’Anfiteatro, dell’arco di Alessandro, delle mura numidiche, del Mausoleo di Massinissa, dei templi di Caelestis, di Saturno e di Minerva. Un altro sito archeologico di notevole interesse è quello di Bulla Regia, sulla strada che da Tabarka porta a Tunisi.
Nonostante dal 1972 gli scavi siano fermi e degli 80 ettari del sito, solo il 20% sia visibile, in questo sito, ci sono, uniche al mondo, le abitazioni romane parzialmente interrate per sfuggire alla calura estiva. Meraviglioso è il mosaico di Venere della casa di Amphitrite.
La qualità dell’offerta
In considerazione del percorso che la Tunisia sta facendo verso la democrazia, il piano del Ministero del Turismo intende rassicurare i tour operator, gli agenti di viaggio e i turisti sulla situazione politica del Paese. I punti cardine sono: primo tra tutti la sicurezza, sia per i cittadini tunisini che per i turisti; la cura e la tutela dell’ambiente intorno e al di fuori delle zone turistiche; la promozione turistica della destinazione; un’offerta fatta di servizi di qualità.
Il turismo pilastro dell’economia
Il turismo è uno dei pilastri dell’economia tunisina e rappresenta il 7% del PIL nazionale fornendo lavoro a circa 400.000 persone. L’obiettivo è quello di proseguire il trend di crescita del 2012 e raggiungere 7 milioni di turisti nel 2013. Il mercato europeo resta prioritario, anche se guardano ai mercati turistici emergenti, come la Cina, il Giappone e ai mercati africani che scelgono il Paese principalmente per il turismo sanitario. Nel periodo gennaio-agosto 2013, c’è stato un calo di arrivi dalla Francia del 22%, invece sono incremementate le presenze da Libia (+20%), Russia (+8%), Algeria (+7%) e Germania (+5%). Per poter ritornare ai dieci milioni di turisti di prima della rivoluzione ci vuole una nuova strategia, basata su elementi fondamentali come la ristrutturazione e il miglioramento della funzionalità del settore alberghiero. Per questo sono stati investiti 512 milioni di dinari (oltre 1,1 miliardi di euro).