Sabato 18 Gennaio 2025 - Anno XXIII

L’Italia del XX secolo attraverso gli scatti di Henri Cartier-Bresson

Rovigo Palazzo Roverella Henri Cartier-Bresson L'Aquila 1951

A Rovigo si può ammirare la mostra monografica del grande maestro francese della fotografia del Novecento fino al 26 gennaio 2025. Palazzo Roverella propone 200 foto di Henri Cartier-Bresson che raccontano l’Italia del secolo scorso.

Palazzo Roverella Rovigo Henri Cartier-bresson e l'ItaliaNon è solo la pittura a conquistare gli appassionati d’arte. Con l’invenzione della macchina fotografica si sono compiuti notevoli progressi nell’immortalare il cosiddetto “attimo fuggente”. Tra i grandi maestri della fotografia del Novecento emerge Henri Cartier-Bresson, fotografo francese i cui scatti offrono una straordinaria testimonianza della vita e della società del XX secolo.

Presso il suggestivo Palazzo Roverella di Rovigo, splendido esempio di architettura rinascimentale, è in corso una grande mostra monografica dal titolo esplicativo: “Henri Cartier-Bresson e l’Italia”, visitabile fino al 26 gennaio 2025.
L’esposizione presenta circa 200 fotografie e documenti che testimoniano il profondo legame di Cartier-Bresson con l’Italia, caratterizzato da ricordi vissuti e impressi in scatti estemporanei dotati di straordinaria autenticità e intensità narrativa.

Henri Cartier-Bresson e l’Italia: percorso espositivo
Palazzo Roverella Rovigo Henri Cartier-Bresson
Henri Cartier Bresson, Ischia Porto, 1952 © Foundation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

Il percorso espositivo accompagna il visitatore in un viaggio fotografico attraverso l’Italia tra gli anni Trenta e Settanta del XX secolo.
Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi e sostenuta da Intesa Sanpaolo, la mostra è realizzata in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi e la Fondazione CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino. La curatela è affidata a Clément Chéroux e Walter Guadagnini, direttori delle rispettive Fondazioni.

La mostra, arricchita da fotografie, giornali, riviste, volumi e lettere, racconta le esperienze del celebre fotografo, che visitò l’Italia in numerose occasioni.
Henri Cartier-Bresson si immerse inizialmente nell’ambiente bohémien e nei circoli surrealisti e successivamente scoprì la fotografia, che lo affascinò profondamente. L’acquisto di una Leica 35 mm segnò una svolta decisiva nella sua vita. Fu amore a prima vista. Quella macchina fotografica divenne il prolungamento del suo sguardo e un fedele strumento per catturare la realtà.

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Italia in bianco e nero del secolo scorso
Palazzo Roverella Rovigo Henri Cartier-Bresson e l'Italia
Henri Cartier-Bresson, Siena, 1953 © Foundation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

I viaggi di Cartier-Bresson in Italia documentano momenti cruciali della storia del Paese. Negli anni Trenta i suoi scatti catturano la quotidianità in città come Firenze, Trieste, Livorno, Siena, Napoli e Salerno. Quando tornò nel 1951, trovò un’Italia in piena ricostruzione, impegnata a risollevarsi dalle devastazioni della Seconda Guerra Mondiale. Le sue fotografie raccontano scene di vita semplice e autentica: bambini che giocano nelle piazze o due figure che mangiano avidamente spaghetti durante la Festa della Befana a Roma.

Il fotografo visse anche eventi drammatici. Militò nella Resistenza francese, fu catturato dai nazisti e riuscì a fuggire, per poi documentare con straordinaria intensità la liberazione di Parigi nel 1944. Nel corso della sua carriera, si affermò come uno dei più grandi fotogiornalisti del XX secolo, con celebri reportage dedicati al Messico, alla Cina, alla Russia, all’Europa e all’Italia, paese al quale riservò un interesse speciale tra il 1932 e il 1973, anno in cui abbandonò la fotografia per dedicarsi al disegno.

Una Fondazione per difendere la sua arte
Palazzo Roverella Rovigo Henri Cartier-Bresson e l'Italia
Henri Cartier-Bresson, Basilicata, 1951 © Foundation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

Nel 2000, insieme alla moglie e alla figlia, fondò la Fondation Henri Cartier-Bresson per preservare e diffondere la sua arte. Si spense in Provenza nel 2004, lasciando in eredità un inestimabile patrimonio di opere.

Nella sua carriera ha ritratto personalità importanti in tutti i campi tra cui Truman Capote, Coco Chanel, Marcel Duchamp, Mahatma Gandhi, John Huston, Martin Luther King, Henri Matisse, Marilyn Monroe, Richard Nixon, Robert Oppenheimer, Balthus, Igor Sdtravinskij.

Tra le sue citazioni più celebri c’è un ricordo legato al viaggio di nozze dei suoi genitori a Palermo «Il momento del concepimento è più importante di quello della nascita. Il desiderio è più importante del luogo di nascita, del posto in cui si finisce.»

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Per ulteriori informazioni: www.palazzoroverella.com

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