Mercoledì 12 Febbraio 2025 - Anno XXIII

Edvard Munch sbarca a Roma via Milano

Edvard Munch a Palazzo Bonaparte Roma la regina Sonja col presidente Mattarella (foto Quirinale)

“Il grido interiore” di Edvard Munch dopo la tappa milanese è arrivato nella capitale a Palazzo Bonaparte. Sono circa 100 le opere esposte tra dipinti, disegni e stampe, fino al 2 giugno 2025.

Edvard Munch mostra Il grido interiore Ambasciatore Johan Vibe
Ambasciatore Johan Vibe (ph. G. Nitti)

È in corso a Palazzo Bonaparte, in Piazza Venezia a Roma, dopo la tappa milanese di palazzo Reale, un’importantissima monografica dedicata a Edvard Munch dal titolo “Il grido interiore”. Sono circa 100 le opere esposte tra dipinti, disegni e stampe provenienti dal Museo Munch di Oslo, dal 11 febbraio al 2 giugno 2025. All’inaugurazione hanno presenziato la regina Sonja di Norvegia e il Presidente Sergio Mattarella con interventi di Johan Vibe, ambasciatore di Norvegia in Italia, Tone Hansen, direttrice del museo Munch, Iole Siena, Presidente di Arthemisia e della curatrice Patricia G. Berman.

A distanza di oltre 20 anni dall’ultima mostra dedicata a Edvard Munch a Roma, approda a Palazzo Bonaparte la più grande mostra mai realizzata prima. Edvard Munch (1863 -1944) viene celebrato con una grande retrospettiva, con il patrocinio della reale ambasciata di Norvegia a Roma, in collaborazione con il Museo Munch Di Oslo.

Munch interprete delle inquietudini dell’animo umano
Il grido interiore Roma Edvard Munch
La mostra “Il grido interiore”

Protagonista indiscusso nella storia dell’arte moderna, Edvard Munch è considerato un precursore dell’Espressionismo e uno dei più grandi esponenti simbolisti dell’Ottocento. Munch è stato anche interprete per antonomasia delle più profonde inquietudini dell’animo umano.
L’artista norvegese ha avuto l’infanzia che è stata offuscata dalla malattia, dal lutto e dal terrore di ereditare una condizione mentale che si era frequentemente presentata in famiglia.

La mostra, curata da Patricia Berman, una delle più grandi studiose al mondo di Munch, narra tutto l’universo dell’artista, il suo percorso umano e la sua produzione, e lo fa attraverso numerose opere, tra cui una delle versioni litografiche custodite a Oslo de “L’Urlo” (1895), ma anche “La morte di Marat” (1907), “Notte stellata” (1922–19249), “Le ragazze sul ponte” (1927), ‘Malinconia’ (1900–1901) e “Danza sulla spiaggia” (1904).

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Edvard Munch e l’Italia
Cartolina di Edvard Munch alla zia da Roma
Cartolina di Munch alla zia da Roma

Un aspetto meno conosciuto del lavoro di Munch è il suo debito verso l’Italia. Il suo primo viaggio nella Penisola risale al 1899, assieme a Tulla Larsen, e comincia subito con il piede sbagliato: “Sarebbe dovuto andare a Parigi“, scrive l’artista utilizzando la terza persona.
Ma la sua salute non glielo permise, e forse l’Italia gli avrebbe giovato, quindi si diressero insieme a Firenze. Malattia, alcol, disastri: questo fu il viaggio a Firenze“.

Dopo la partenza della Larsen, però, Munch si dirige a Roma, dove si confronta profondamente con le tradizioni italiane. In merito a ciò le scrive: “Al momento mi trovo tra Firenze e Milano. Ed è con emozioni contrastanti che… lascio una fase in Italia e una nuova grande fase a Nord“.

Roma Palazzo Bonaparte mostra Il grido interiore di Edvard Munch
Una sala interattiva della mostra (ph. G. Nitti)

Questa nuova fase, in parte ispirata dall’arte di Raffaello, include l’elaborazione del suo “Il Fregio della vita” in un allestimento architettonico narrativo. Anche i dipinti monumentali successivi devono un tributo al Rinascimento italiano: “Penso alla Cappella Sistina… Trovo che sia la stanza più bella al mondo”.

Munch torna in Italia nel 1922 (“più gloriosa che mai”) e trascorre un giorno a esplorare la Basilica di Sant’Ambrogio a Milano. Nel 1927 passa un mese a Roma e, in occasione di tale viaggio, si reca in pellegrinaggio al Cimitero Acattolico per visitare la tomba dello zio Peter Andreas Munch, lo storico più famoso di tutta la Norvegia. P. A. Munch, morto a Roma lo stesso anno della nascita di Edvard, è un accademico di tale rilievo da rientrare nel gruppo dei primissimi studiosi non cattolici a cui è consentito l’accesso agli Archivi Vaticani.

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Munch cerca inoltre ispirazione tra i tesori di Roma: “Dato che sto lavorando con i grandi formati, per me è fondamentale poter ammirare gli affreschi di Michelangelo e Raffaello”, annota.

Munch. Il grido interiore, 11 febbraio – 2 giugno 2025 – Palazzo Bonaparte, Piazza Venezia 5, Roma a cura di Arthemisia.
Info: www.mostrepalazzobonaparte.it/

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