Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

Romania, Bucarest tutta da scoprire

Bucarest l'università

Capitale della Romania, Bucarest è una città che si è meritato l’appellativo di piccola Parigi dell’est. La città vecchia conserva il fascino del passato nell’architettura e nella cultura

Romania Il Palazzo del Parlamento
Il Palazzo del Parlamento

Per chi non fosse mai andato in Romania, un viaggio in questa terra è un’esperienza impegnativa quanto affascinante. La suggestione si riscontra nei panorami montuosi e nell’estrema varietà dell’ambiente naturale, nella cultura, nelle genti e in uno stile di vita che ricorda un’epoca passata. La Romania si è affacciata al mondo del turismo relativamente da pochi anni, dopo la caduta del Muro. Oggi sono sempre di più coloro che scelgono questo Paese per scoprirne la cultura e le sue tradizioni, inibite agli stranieri per molto, troppo tempo. Qualsiasi villaggio rurale per il turista viaggiatore è una piacevole curiosità, dalle case in legno dell’Oltenia ai villaggi del Delta costruiti con le canne, alle magnifiche chiese di legno con alte guglie gotiche fino alle numerose altre chiese che punteggiano le campagne a significare la complessa storia di comunità e fedi tra loro in competizione. La Romania oggi si raggiunge in pochissime ore da tutta l’Europa. Molte le offerte di voli economici ricercabili anche su volo24.it. L’economia locale permette di alloggiare in buoni hotel, fare acquisti, visitare musei e alla sera divertirsi con poco.

Bucarest la piccola Parigi dell’est

Il Parco Herastrau
Il Parco Herastrau

Prima tappa di ogni turista che va in Romania è Bucarest, la capitale, centro politico e commerciale del paese. Il primo impatto con la Città Nuova non è positivo. Il turista incontra una città caotica per il traffico, palazzi grigi dell’era comunista dall’urbanistica monumentale ma incompiuta. Poi superate le arterie più congestionate dal traffico si arriva alla Città Vecchia. Un’altra città, con la sua atmosfera cosmopolita dal punto di vista architettonico e culturale, tutta da scoprire. Per queste bellezze Bucarest è stata definita “la piccola Parigi” o “la Parigi dell’est”, non solo grazie all’Arco del Trionfo che domina una piazza da dove spuntano viali larghi e alberati, di cui il Soseaua Kiseleff è più lungo anche del celeberrimo Champs Elysées parigino.

Nonostante il devastante terremoto del ’77 e i successivi, camminando nelle vie del centro è facile imbattersi in luoghi che parlano di neoclassico e barocco, di chiese anche molto antiche (la Chiesa della Corte Antica, per citarne una, risale al XVI secolo e porta con sé tutta la bellezza dello stile bizantino) e di edifici dal passato importante. Altri luoghi che possono giustificare una visita alla capitale (oltre al Palazzo del Parlamento) sono il Museo Nazionale di Storia Naturale e il Villaggio museo, dedicato a cinquecento anni di vita contadina, una stupenda collezione di esempi di architettura popolare proveniente da tutte le regioni della Romania. E ancora il Museo Nazionale di Arte e il Museo di Storia della Romania. Dopo la visita ai musei ci si può rilassare esplorando i Giardini Cismigiu, un lago balneabile dove fronteggiare la calura estiva, e il vasto Parco Herastrau a nord, e scoprire, infine, i caffè, bar e ristoranti della città dove la sera nelle strade e nei vicoli si ritrovano i giovani e anche i meno giovani.

Un po’ di storia

Romania Villaggio museo
Villaggio museo

L’occupazione romana della Romania, all’epoca chiamata Dacia, in verità, non ha lasciato eccessive testimonianze, sebbene la più importante e la più evidente sia la lingua: la Romania è l’unico Paese del mondo slavo – balcanico a parlare una lingua romanza. Secondo la leggenda, Bucarest fu fondata da un pastore di nome Bucur, che si stabilì nel cuore della foresta di Vlasia. La città è menzionata in un documento del 1368 senza un nome preciso, come “fortezza sul Dambovita”. Ma la città di Bucarest, oggi capitale della Romania, è legata alla figura del principe Vlad detto Tepes, l’Impalatore, nella fantasia popolare conosciuto come Dracula, che lo attesta in un editto del 1459, a sua firma.

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