I lavori al Museo Egizio sono, finalmente, terminati
. L’inaugurazione, avvenuta ieri alla presenza del ministro Dario Franceschini, dopo cinque anni di lavori, tra progettazione e cantiere, e un investimento da 50 milioni di euro, sostenuto per la metà dalla Compagnia di Sanpaolo e per il resto dalla Fondazione Crt e dalle istituzioni locali, restituisce uno dei poli più attrattivi della città.
“Un Museo Egizio completamente rinnovato, non solo nell’esposizione e nelle sale ma nell’intera concezione, riportando al centro”, come ha sottolineato più volte il direttore Cristian Greco, “l’archeologia”.
La novità più sorprendente è stata quella annunciata dallo stesso direttore. Greco, infatti, ha tenuto a precisare: “Come la riapertura del museo sia un punto di partenza per avere un vero museo moderno, capace di esporre ma soprattutto di insegnare e di fare ricerca”.
Ed a questo proposito ha annunciato come, dopo molto tempo, finalmente l’Italia tornerà ad avere un archeologo fisso al Cairo. I lavori hanno portato alla luce nuovi tesori, come gli affreschi di fine ‘700 della Galleria dei Sarcofagi.
Il Museo si estende su quattro livelli. Si parte dalla storia stessa del Museo e degli scavi italiani in Egitto al piano, poi una scala mobile accompagna il visitatore fino al secondo piano da dove comincia la visita organizzata per periodi storici. Da lì si scende al primo piano, dove si ritrova lo splendido statuario di Dante Ferretti, e quindi al piano zero.
Comprensibilmente soddisfatta e visibilmente commossa Evelina Christillin, presidente del Museo Egizio di Torino, ha dichiarato: “E’ un giorno straordinario, siamo felicissimi di aver rispettato tempi e costi. Aver sempre tenuto aperto il museo durante i lavori, e aver consentito al pubblico di non dimenticarlo, ma anzi di affrontarlo sempre di più è stata una scelta faticosa ma vincente. Il 2014 è stato un anno record per visitatori”.