La guida Iran: un viaggio in Persia tra Oriente e Occidente, scritta a due mani da Marco Perissinotto e Hamid Masoumi Nejad, nasce come un opuscolo ad uso e consumo di amici appassionati della storia del Vicino Oriente, ma l’amicizia che si è stretta tra coloro che hanno avuto parte nella sua elaborazione, lo ha trasformato in un’opera divulgativa unica nel suo genere.
Si partiva da un’idea semplice: Venezia, che, per definizione, era la “Porta d’Oriente”. Da qui era partito Marco Polo per andare verso l’allora misteriosissimo Levante, mentre dalla cupola della Pentecoste in Basilica rilucevano i mosaici che raffiguravano Elamiti, Parti e Medi, tutti popoli dell’antica Persia. In Palazzo Ducale fa bella mostra di sé un quadro seicentesco con una delegazione di mercanti persiani che recano doni al doge Grimani, ma la spinta decisiva è arrivata da quanti in Iran ci hanno offerto sincera collaborazione e ci hanno soprattutto fatto sentire sempre in mezzo ad amici. La guida ha l’obiettivo di presentare non solo l’Iran turistico, ma anche, e soprattutto, quello più “profondo ed autentico”.
L’Iran raccontato in questo volume è quello dei siti archeologici, dei luoghi di pellegrinaggio religioso e delle città ricche di testimonianze artistiche e culturali dove minoranze di varie religioni convivono con una maggioranza sciita forte e predominante.
L’Iran simbolo di arte, di civiltà e cultura millenarie: una terra di passaggio delle rotte commerciali tra Europa e Asia, dove l’architettura e la cultura trasmettono l’influsso di grandi dinastie del passato e lo stile dei palazzi cambia fortemente in base al periodo. Cerniera tra mondo arabo e mondo asiatico, pur non appartenendo a nessuno dei due, l’Iran ha respirato sempre le influenze e trasmesso una propria interpretazione nelle forme e negli stili. Emblematici sono proprio i caravanserragli, i tipici edifici costruiti lungo la Via della Seta per la sosta delle carovane che insieme agli Ab-anbar, cisterne sotterranee di raccolta e conservazione dell’acqua (40 mila km di canalizzazione sotterranea), venivano utilizzati sia come alberghi per la sosta, sia come magazzini di deposito per le merci.
La seduzione delle molte bellezze dell’Iran e soprattutto la profonda spiritualità e il valore dato alle virtù interiori del popolo iraniano, quali il senso dell’amicizia e della solidarietà umana, il culto dell’ospitalità, il fervido intelletto e l’amore per l’arte, la poesia e la letteratura stupiranno il lettore.