Sono giovani, hanno vissuto in un’atmosfera di antichi e nobili vignaioli, sono entusiasti del loro lavoro che interpretano quasi come una dovere. E proprio come una missione, Marco Arlunno e Carlo Cambieri, dell’azienda vinicola Il Chiosso, hanno deciso di riportare ai fasti passati due grandi vini – Ghemme e Gattinara docg – che sono rimasti grandi vini, ma che, incomprensibilmente e per qualche tempo, hanno perso il gusto di stare sulla ribalta della celebrità, anche se sulle tavole dei sapienti bevitori non sono mai mancati. Anzi, pare proprio che loro i sapienti bevitori abbiano quasi voluto tenere negletto il valore di quei vini per potersene assicurare il privilegio dell’esclusiva. Ovviamente e fortunatamente non è andata così. Non poteva andare così, anche grazie a questi due giovani imprenditori che senza risparmio si sono messi a lavorare per migliorare la qualità e grazie a quella i media non hanno potuto non occuparsene.
Il ritorno trionfale dei vecchi “rossi”. E l’Erbaluce?
Ora, curando di persona ogni fase produttiva, dalle uve alla vinificazione, all’affinamento al marketing, possono essere soddisfatti. Anche perché si sta allungando la gamma dei prodotti enologici “rossi”: si va dal Gattinara docg 2007 al Ghemme docg 2005, dal Fara doc 2007 alla Vespolina doc 2007 e poi il Nebbiolo doc 2007. Non manca anche un prodotto di punta “bianco”: il Paglierino fatto esclusivamente con uve Erbaluce, ma questo nome per i produttori del Novarese rimane “innominato”, come si legge in etichetta, perché l’esclusiva l’hanno i produttori del Canavese. Una decisione, presa nel 2009 dall’allora ministro Zaia, che comunque non va giù. In particolare ad Eugenio Arluno, padre di uno dei due giovani vignaioli e già presidente del Consorzio tutela Nebbioli Alto Piemonte, che dice: “Fin dai tempi più lontani il nostro ‘bianco’ è sempre stato prodotto, totalmente, con uve Erbaluce. Perché a loro il nome del vitigno è concesso e a noi no?”. Una domanda a cui non è stata data ancora risposta. Intanto, però, Marco Arlunno e Carlo Cambieri non se ne stanno con le mani in mano e il know how della loro azienda cresce di giorno in giorno.
E insieme con altri giovani imprenditori della zona, specializzati nella produzione di riso e di gorgonzola, stanno facendo sistema. Cui non vuole mancare anche l’hospitality. E nella crescita di un turismo enogastronomico nel Novarese-Vercellese c’è anche l’Hotel Mareschi Palace, a due passi dal casello dell’autostrada, uscita Novara Est. Insomma: una visita alle cantine, un assaggio del gorgonzola, un risotto come dio comanda e la visita di una città artistica con belle soluzioni urbanistiche. Che cosa si può volere di più…
(15/02/2012)