Forse nemmeno lui ricorda più il suo vero nome, l’ha perso tanti anni fa insieme all’innocenza. Ora si fa chiamare Lucky the Fox, o Tommy Crane, o in cento altri modi, e il suo mestiere è uccidere su commissione. Un enorme dolore nel suo passato l’ha spinto su questa strada disperata, e uccidere è la sua sola missione. Ma in fondo al suo cuore è rimasto qualcosa del ragazzo che suonava divinamente il liuto e amava leggere Tommaso d’Aquino. E proprio il pensiero di quello che è stato e di quello che avrebbe potuto essere manda in crisi Lucky the Fox, e lo spinge al suicidio. Se una vita non ha senso, meglio interromperla per sempre. Ma proprio quando tutto sembra perduto, entra in scena Malchiah, un angelo, che gli offre una seconda possibilità: viaggiare nel tempo, tornare nell’Inghilterra del XIII secolo, e salvare un’esistenza perduta del passato, riscattando l’ignominia del suo presente con un gesto nobile…
“Siamo sempre accanto a voi, ma voi non ci vedete, troppo presi nel vortice della vostra esistenza, dei vostri errori. Siamo sempre accanto a voi e soffriamo con voi, vorremmo aiutarvi, vorremmo dare sollievo al vostro dolore, ma possiamo solo aspettare che siate voi a sentire il nostro sussurro.”