Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

L’Oratorio di Santo Stefano a Lentate sul Seveso

Piccole gemme d’arte sparse un po’ ovunque nella grande pianura lombarda. Opere di artisti magari poco conosciuti ma illuminati dalla bravura di grandi pittori. Come dire, la “cultura” trasmessa in diretta

Oratorio di Santo Stefano
Oratorio di Santo Stefano

L’Oratorio di Lentate sul Seveso è un piccolo gioiello trecentesco che meglio splende in un giorno d’autunno, la stagione per cui viene da pensare sia stato concepito. Il freddo che entra nelle ossa, la penombra di una chiesina scura e affascinante come un breve ma seducente salto nel Medioevo lombardo, costruita per volere del conte Porro, signore del luogo, nel 1369. Una cappella le cui pareti narrano in 43 strepitosi affreschi la vita di Stefano, nel più grande ciclo pittorico italiano dedicato a questo santo. L’autore è un artista anonimo chiamato Maestro di Lentate, e non è difficile immaginarlo mentre con le mani gelate e nel semibuio realizzava queste delicate pitture con umiltà e senza desiderio di fama, sui muri umidi in una scura mattina di novembre. Poi invece il Maestro aveva lavorato in un torrido luminoso giorno di luglio, chi lo sa.

Affreschi restaurati, completi di “graffiti”

Gli affreschi dell'abside
Gli affreschi dell’abside

Per quanto belle siano le storie del santo, non può sfuggire allo sguardo quel capolavoro dark che è l’imponente Crocefissione a tutta parete (quella del presbiterio, che balza potente agli occhi appena entrati) su fondo nero, austera e magnifica, con un Cristo magro, sofferente e infreddolito anche lui. L’opera è così bella che per tanto tempo si è pensato fosse stata realizzata da Giotto in persona, durante un soggiorno (autunnale?) in Brianza.

L’autore è stato successivamente identificato in Anovelo da Imbonate, ma chiunque egli sia la cosa certa è che aveva conosciuto l’arte del grande pittore fiorentino e che era molto bravo. L’oratorio, come accadde a tante meraviglie del Medioevo, fu nei secoli successivi dimenticato e abbandonato e le pareti affrescate si sbiadirono e furono riempite di graffiti, tra cui ancora oggi si riconoscono vescovi, animali e mostri. Così, mentre ammirate gli affreschi, il cui restauro è stato completato nel 2007, potete osservare anche questi antichi atti di vandalismo, fusi per sempre con l’opera degli artisti.

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L’oratorio è aperto solo la domenica. Per informazioni: www.amiciarte.it

(07/11/2011)

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