Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Svizzera, nella regione del Giura e dei Tre Laghi

Una fascia di terra ricca di bellezze naturali e paesaggistiche, con la capitale mondiale dell’orologeria e cittadine caratteristiche. Una regione facile da girare in bicicletta e con i mezzi pubblici

In bici nella zona del Lago di Neuchâtel
In bici nella zona del Lago di Neuchâtel

Quella fascia, un po’ defilata nell’angolo nord-occidentale della Svizzera, tra i cantoni Jura, Soletta, Berna, Neuchâtel, Friburgo e Vaud che confina con la Francia verso Ovest e con i cantoni di lingua tedesca verso Est è abbastanza sconosciuta ai turisti italiani. È un mix di lingua e cultura latina e germanica, come si intuisce studiando una cartina della zona con i confini tra i cantoni che si intersecano creando enclavi, strane dal punto di vista geografico ma assolutamente coerenti da quello storico. In pochi chilometri troviamo una grande quantità di luoghi turisticamente interessanti che sono stati riuniti sotto il marchio “Region des Trois Lacs”, la Regione dei tre Laghi, per la precisione quelli di Neuchâtel, di Morat e di Bienne.

Jura, tra acqua e orologi

Le pareti a strapiombo di Creux du Van
Le pareti a strapiombo di Creux du Van

Procedendo verso Nord il Lago di Neuchâtel è il primo che incontriamo. Lungo e stretto è il più grande interamente svizzero e ha la sua punta meridionale in Canton Vaud dove Yverdon les Bains, come suggerisce il suo nome, è la località più importante, proprio per le terme, senza contare che è una città molto antica, addirittura preistorica, con resti archeologici. Salendo, sul lato occidentale del lago si raggiunge Neuchâtel, la capitale del cantone omonimo. Ma prima vale la pena di fermarsi a Creux du Van, ripide pareti a strapiombo, un anfiteatro roccioso di oltre un chilometro di diametro originato dall’erosione delle acque e dei ghiacci, principale riserva naturale del Cantone di Neuchâtel. Si può raggiungere facilmente con le biciclette elettriche dalla stazione ferroviaria di Noiraigue. Dal capoluogo sono solo una ventina di minuti in treno. Neuchâtel, dicevamo, è una tipica città svizzera: bella, ordinata, tranquilla, pulita che si estende ai piedi del famoso castello (da cui il nome) medioevale, coeva della Kollegiatskirche, la Collegiata del XII secolo. Valgono la visita una passeggiata nel centro storico e la scoperta dei due importanti musei: il Laténium, il più grande museo archeologico svizzero che illustra più di 50mila anni di storia della regione e, soprattutto il Museo di Arte e Storia nel dove tra l’altro è esposta la collezione di automi di Jacquet-Droz. Nato in Svizzera nel 1721 a La Chaux-de-Fonds, Pierre Jaquet Droz era un genio della meccanica e un pioniere nell’arte gioielliera dell’Alta Orologeria. Proprio la figura di Droz ci introduce al tema. Il luogo comune vede la Svizzera come la patria del cioccolato e degli orologi. I luoghi comuni, si sa, possiedono sempre un fondo di verità che, nel caso degli orologi, è assoluta. La Chaux-de-Fonds è una cittadina defilata rispetto al lago; la sua pianta urbana con quella dell’adiacente comune di Le Locle è stata riconosciuta come patrimonio dell’umanità e con quest’ultima è la Watch Valley, perché qui hanno sede le più importanti marche di orologi, come la Manufacture Girard-Perregaux con il suo museo privato nella Villa Margherita. All’orologio è stato dedicato il Museo Internazionale dell’Orologeria che è una delle mete della cosiddetta “trada dell’Orologeria” un itinerario che da Ginevra porta a Basilea attraversando lo Jura svizzero.

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A Murten si fermò Carlo il Temerario

La cittadina di Murten
La cittadina di Murten

Correva l’anno 1476 e Carlo I, Duca di Borgogna nelle sue mire espansionistiche si era già scontrato con gli svizzeri e i loro invincibili picchieri, peraltro prendendole. Nel suo ostinato tentativo di rivalsa pose assedio alla cittadina di Murten (Morat in francese), la reazione dei cantoni uniti di Friburgo (dove si trova Murten) e Berna fu immediata e l’esercito borgognone conobbe una disfatta terribile; lo stesso Duca dovette abbandonare il suo enorme tesoro e, soprattutto il suo modernissimo arsenale. Numerosi cimeli e le fasi di questa battaglia (importantissima perché dopo di allora nessuno “osò” più minacciare la Svizzera) si possono ammirare nel museo storico della cittadina. Murten è interamente rinchiusa nelle sue mura medioevali ed è composta da sole tre strade principali che la percorrono parallele in senso longitudinale intersecate da altre viuzze più strette. Un’atmosfera di altri temi. Le mura sono in perfetto stato e si può passeggiare lungo i bastioni (unico caso in Svizzera). Alle sue spalle il lago solcato da battelli turistici che accolgono a bordo anche le biciclette.

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