Fiavet, federazione italiana imprese viaggi e turismo, denuncia una situazione di “confusione estrema” legata alla tassa di soggiorno. Per Cinzia Renzi, presidente di Fiavet Nazionale, “gli operatori turistici non hanno un quadro chiaro delle località dove l’imposta di soggiorno è già stata istituita e si trovano nell’impossibilità di informare correttamente i clienti sui costi aggiuntivi dei pacchetti di viaggio”. Le difficoltà nascerebbero dal fatto che le condizioni e i termini della tassa sono a discrezione di ciacun comune e che non esiste un registro unico delle località coinvolte. “Parliamo di importi significativi: secondo una nostra stima calcolata su un tour classico che comprende le principali città d’arte italiane, l’impatto dell’imposta di soggiorno si attesta tra il 5 e il 6 per cento dell’importo totale del pacchetto”, osserva Renzi. Fiavet ribadisce la “contrarietà alla tassa di soggiorno e si augura che le agenzie possano operare “in condizioni di trasparenza”. Aggiunge Renzi: “Chiediamo che l’imposta di soggiorno sostituisca gli altri oneri imposti sui servizi turistici, tra cui la tassa sulla circolazione e la sosta degli autobus turistici, possibilità del resto prevista anche dal decreto”. (06/07/2011)
Info: www.fiavet.it