La costa occidentale de l’Ile de la Reunion, è un lungo susseguirsi di spiagge di sabbia bianca o nera. Il colore cambia a seconda della diversa origine morfologica del terreno alle loro spalle. Quest’isola, distante circa 180 chilometri da Mauritius e poco più di settecento dal Madagascar, è un territorio vulcanico. Un’isola sulla quale, molti milioni di anni fa, decine e decine di vulcani, eruttavano lava incandescente nelle acque dell’Oceano. Oggi, solo una di queste montagne presenta ancora qualche fenomeno di attività. L’ultima eruzione è del dicembre dello scorso anno. Il vulcano è ubicato nella parte sud dell’isola, quella meno densamente abitata e più selvaggia.
La Reunion è un dipartimento francese d’oltremare, così come francese è la lingua dei suoi abitanti, l’ordinamento giuridico e molte delle abitudini alimentari (la baguette è l’unico pane che si trova sull’isola). La lingua creola, alcuni piatti tipici, la presenza di diversi templi di origine tamil e una schiacciante maggioranza di popolazione di colore, sono le differenze sensibili che ci fanno capire che la Francia e l’Europa sono distanti quasi diecimila chilometri da qui, anche se l’utilizzo dell’euro, mitiga non poco la sensazione di essere ai tropici.
Hole in one sul vulcano
Sono tre i campi da golf dell’Isola che andremo a visitare. Il Golf de Bassin Blue prende il nome da una suggestiva cascata situata poco distante. Il tracciato (6.061 metri, par 72) si snoda lungo un balcone assolato, a 400 metri di quota, nella zona di Saint Gilles les Haute, con splendida vista sull’Oceano. E’ un campo assai ostico, molto ondulato, con green lenti e poco uniformi.
Il Golf Club de Bourbon è un percorso davvero bello, punteggiato da vegetazione tropicale e alberatura possente, caratterizzato da diversi bunker di sabbia nera, che tradiscono la loro origine vulcanica.
Si tratta del primo campo costruito sull’isola nei primi anni ’70, ed è situato in una bellissima zona all’interno della foresta di Etang Salé. Infine il terzo percorso, il Golf Club Colorado, è un campo a 9 buche di proprietà comunale, nella zona residenziale di Saint Denis, il capoluogo dell’isola, in cima a una collinetta degradante sul mare. Si tratta di un percorso non facile, caratterizzato da buche brevi, con fairway stretti e spesso con pendenze sensibili. Anche al Colorado, la sabbia dei bunker è nera come la pece, che conferisce uno strano contrasto con il verde dei fairway.
Trekking come sulle Dolomiti
La Reunion è un’isola particolare, caratterizzata da diversi microclimi che variano sensibilmente anche tra territori poco distanti tra loro. E’ un’isola montagnosa (il “picco” dell’Oceano Indiano, il Piton de Neige di oltre tremila metri, si trova qui) con tre grandi depressioni (Mafate, Salazie, Cilaos) che si differenziano sensibilmente dalla costa di nord ovest, dove si trovano i tre campi da golf. Sotto il profilo escursionistico, l’isola dispone di una rete di oltre mille chilometri di sentieri e percorsi di trekking degni delle Alpi. Ci sono paesi e borgate (nel cirque de Mafate) che sono raggiungibili solo a piedi e sono privi di luce elettrica (hanno i pannelli solari): ma non si tratta di carenze, bensì di una precisa scelta naturalistica e ambientale di quelle popolazioni.
Una delle foto più belle che non può mancare nell’album dei ricordi, è il “velo della sposa”, un sistema di cascate che scendono da uno dei versanti del Piton de Neige nei pressi del villaggio creolo di Hell-Bourg. Per arrivare in vista del vulcano, si attraversa un vasto altipiano chiamato “la plain de sable” costituita da sabbia nera, chiaramente di origine vulcanica. La strada per giungere al vulcano e quella per il “Maido”, uno stupendo belvedere oltre mille metri al di sopra del circo di Mafate, sono di gran lunga le due strade di montagna più suggestive dell’isola, del tutto degne delle Dolomiti.
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