L’unità d’Italia si fonda sulle differenze, anche nei sentieri per le escursioni. La segnaletica lungo gli itinerari sulla penisola solo in questi ultimi anni sta raggiungendo un obiettivo coerente: cartellonistica uniforme alla base e, lungo il tracciato, il succedersi dei segni di vernice bianca e rossa, secondo la simbologia Cai. Una stima tuttora approssimativa conta 68 mila chilometri di percorsi lungo fiumi, vallate, montagne, in basse quote e nelle alte Vie, dalle Alpi alle isole. Gli enti locali e i volontari del Club Alpino Italiano intervengono, oltre che nella manutenzione periodica dei sentieri, alla revisione della segnaletica, nell’ambito di un progetto avviato negli anni Novanta. Ad oggi 44 mila e 596 chilometri di tracciati possono dirsi conclusi.
Itinerari sicuri
Beppe Rulfo, membro della commissione centrale escursionismo del Cai, ricorda: “Un sentiero segnalato è sinonimo di sicurezza”. Secondo una legge nazionale del ’63, il Cai provvede “alla realizzazione ed alla manutenzione di sentieri, opere alpine e attrezzature alpinistiche”. Sessanta convenzioni con gli enti pubblici, in tutta Italia, realizzano il piano delle opere, tra amministrazioni e volontari dell’associazione. “Prima si fa un sopralluogo, si lavora al fondo del sentiero, dallo sfalcio dei rami alle basse quote al controllo degli itinerari che d’inverno possono venire danneggiati da neve, ghiaccio o frane”, spiega Rulfo. L’obiettivo è rendere praticabile il sentiero: “I segni rossi e bianchi vanno collocati in punti ben visibili, pensando sia al percorso di andata che di ritorno”, osserva Rulfo. Possono distare tra loro 200 o 300 metri, se il tracciato è facile, ma si fanno molto più vicini, anche di una decina di metri, se il sentiero è accidentato o la zona è soggetta a banchi di nebbia.
La legenda
Chi indossa zaino e scarponcini trova, alla partenza, una tabella a forma di freccia con il numero assegnato al sentiero, i tempi previsti per raggiungere la meta e i simboli T, per un percorso facile, “turistico”, E, escursionistico, EE per esperti e EEA per gli itinerari che richiedono attrezzatura e competenze alpinistiche. La tipologia assegnata, spiega Rulfo, “si basa sul grado di difficoltà massimo che si può incontrare lungo il percorso”, magari anche su un passaggio solo. La classificazione del grado di difficoltà delle escursioni è valida in tutta Italia; i segni di vernice che caratterizzano il percorso, invece, possono essere anche di colore diverso. In Liguria può accadere di trovare dei triangoli gialli, sui sentieri curati da Fie, Federazione Escursionistica Italiana. In valle d’Aosta, il paradiso di 5 mila chilometri di natura, da percorrere a piedi, è contraddistinto da cartelloni e segni gialli.