Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Il bianco, il nero, il green di Lanzarote

Bianco Lanzarote-il-bianco-delle-case

Bianco come le sue case, nero come la sua terra, verde come i green dei suoi percorsi di golf. Lanzarote è l’isola più suggestiva delle Canarie. Il suo figlio più illustre, l’artista Cesar Manrique, è l’ispiratore delle scelte urbanistiche e architettoniche dell’isola. Scelte che si fondono magistralmente con il territorio, e con le opere d’arte che ha lasciato alla sua terra

Bianco Il parco vulcanico di Timanfaya, visitabile in parte anche in groppa a un cammello
Il parco vulcanico di Timanfaya, visitabile in parte anche in groppa a un cammello

È la luce, l’unicità di Lanzarote. La luce più straordinaria che possiamo trovare in un territorio, esaltata e amplificata dal terreno nerastro e dal bianco delle sue case con le porte e le finestre di colore verde se guardano la montagna, e invece azzurre se sono rivolte verso il mare. È una luce che rende vivi i villaggi, che fa risplendere l’acqua del mare, che fa muovere i fiumi pietrificati, invasi dalla lava uscita nei millenni dai circa 150 coni vulcanici che punteggiano l’isola.

César Manrique, nato nel 1920 ad Arrecife, il capoluogo dell’isola, fu un artista poliedrico, convinto assertore del patrimonio naturalistico, disegnatore urbanistico, pittore, scultore. È lui che, tornato nella sua isola dopo i successi di New York, ha convinto i suoi compaesani a investire nel turismo, senza però cadere negli errori commessi in altre zone del pianeta. È nato così uno straordinario piano urbanistico, ispirato all’ecologia e al rispetto ambientale. A Lanzarote non vedrete mai una cartaccia o un accendino in terra. Non vedrete mai un cartellone pubblicitario che offusca un panorama o offende, con la sua presenza, un luogo magico. Non troverete mai un edificio, che supera i due piani, o un hotel che supera i tre.

Il golf nell’isola dei vulcani

Bianco Lanzarote Golf. Sullo sfondo l'Oceano e Puerto del Carmen
Lanzarote Golf. Sullo sfondo l’Oceano e Puerto del Carmen

Al bianco delle case, tre piccole macchie verdi spiccano dal contesto nerastro della superficie di Lanzarote. Sono i due campi regolari di Costa Teguise e Lanzarote Golf, oltre al P&P Hesperia Playa Dorada, di Yaiza. Il Costa Teguise golf, è stato progettato dall’architetto britannico John Harris lungo il fianco di un antico vulcano, in un particolare contesto costituito da lava, cactus e circa 3000 palme, tra le quali fa capolino l’azzurro dell’Oceano. L’americano Ron Kirby, che ha progettato il Lanzarote Golf Tias, ha fatto proprie le scelte di Manrique e ha disegnato un percorso che rispetta il tipico paesaggio di Lanzarote, seguendo le ondulazioni del terreno e sistemando lungo il percorso i tipici muretti di pietra nera, che si trovano in tutta l’isola. Il campo si trova a poca distanza da Puerto del Carmen, a soli cinque minuti da una delle spiagge più frequentate dell’isola e a dieci minuti dall’aeroporto. Il P&P Hesperia Playa Dorada (9 buche par 3) si trova a Playa Blanca, uno dei più recenti ambiti turistici di Lanzarote, all’interno di un resort dotato di centro benessere. Gode di una splendida vista sul mare e sull’isola di Fuerteventura. È molto frequentato dai turisti che affollano i molti alberghi di questa località relativamente nuova, situata a sud di Lanzarote.

Timanfaya e le opere di Manrique

Bianco La casa di César Manrique, oggi sede dell'omonima fondazione
La casa di César Manrique, oggi sede dell’omonima fondazione

Con 13 aree naturali protette, tra cui il Parco nazionale di Timanfaya, la Grotta degli indigeni, l’isola di Falconi, il Jameos e lo Janubio, il sub-arcipelago delle isole Chinijo, oltre quattro quinti dell’isola di Lanzarote sono tutelati dal punto di vista ambientale. Sui monti Ajaches e Famara è stato persino censito il maggior numero di endemismi per chilometro quadrato di tutta Europa. Entrando a Timanfaya, si ha l’impressione di lasciare questo mondo e di entrare in una dimensione fantastica. Ed è proprio in questo territorio lunare, che Stanley Kubrick ha girato alcune scene di “2001: Odissea nello spazio”. L’escursione lungo i 14 chilometri della famosa Ruta de los Volcanos, attraversa le aree vulcaniche considerate tra le più suggestive al mondo, circondati da rocce colorate che passano dal grigio al nero, al marrone, al rosso. Il Parco misura circa 50 chilometri quadrato ed è stato letteralmente creato dalle eruzioni più devastanti che hanno colpito l’isola tra il 1730 ed il 1736, e nuovamente nel 1824.

César Manrique, da questo mondo apparentemente arido e inospitale, ha saputo creare alcune opere che oggi costituiscono una delle eccellenze più rilevanti dell’isola. Jameos del Agua, ad esempio, è una singolare laguna di acqua salata all’interno di una grotta vulcanica – in realtà un cosiddetto tubo o bolla vulcanica – lunga circa 100 metri, che sbuca in un magnifico giardino-piscina realizzato dall’artista. Infine, ricordando che diverse opere dell’artista spagnolo sono sparse per tutta l’isola, ecco la Fundaciòn César Manrique, la casa dell’artista edificata su cinque bolle vulcaniche naturali, per esaltare l’armonia tra l’arte e la natura.

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