Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Dimore storiche unite sul mercato ricettivo

Castello di Gargonza a Monte San Savino (Arezzo). Foto: Gargonza.it Palazzi, ville e castelli privati che per il loro particolare valore storico artistico lo Stato ha vincolato sotto il profilo architettonico. Sono le dimore storiche italiane associate all’Adsi. A dieci anni dalla legge della Regione Toscana che ha istituito una categoria ricettiva per queste dimore sul terrirorio di competenza, la sezione toscana dell’Adsi chiede al ministro del Turismo di estendere quella norma a tutta l’Italia. “E’ una richiesta di ordine strategico”, spiega Niccolò Rosselli Del Turco, presidente dell’Adsi Toscana che con oltre 900 affiliati sul totale nazionale di 4000, ha … Leggi tutto

Castello di Gargonza a Monte San Savino (Arezzo). Foto: Gargonza.it
Castello di Gargonza a Monte San Savino (Arezzo). Foto: Gargonza.it

Palazzi, ville e castelli privati che per il loro particolare valore storico artistico lo Stato ha vincolato sotto il profilo architettonico. Sono le dimore storiche italiane associate all’Adsi. A dieci anni dalla legge della Regione Toscana che ha istituito una categoria ricettiva per queste dimore sul terrirorio di competenza, la sezione toscana dell’Adsi chiede al ministro del Turismo di estendere quella norma a tutta l’Italia. “E’ una richiesta di ordine strategico”, spiega Niccolò Rosselli Del Turco, presidente dell’Adsi Toscana che con oltre 900 affiliati sul totale nazionale di 4000, ha un’importante voce in capitolo. “Il merito della Legge 42, in particolare all’articolo 58”, ha ricordato Rosselli Del Turco, “è di aver razionalizzato questa offerta, dandole dignità di categoria ricettiva, con alcuni obblighi, tra cui un massimo di 25 posti letto, ma anche con il vantaggio di potersi promuovere in gruppo con il marchio Residenze d’Epoca”. “Ma la legge”, sottoilea il predidente Adsi Toscana, “è facilmente aggirabile. Nessuno controlla e basta una semplice dichiarazione per assicurarsi il marchio, anche se l’edificio è stato fatto ieri. E’ concorrenza illecita e una truffa per il cliente. Danneggia l’immagine della Toscana e mette a rischio lo sviluppo di un settore turistico di potenzialità eccezionale”. (19/10/10)

 

Info: www.adsitoscana.it

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