Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Giungla metropolitana

Le città e la gente. In corsa lungo strade e marciapiedi, come in una foresta. Ognuno con il proprio obiettivo da raggiungere con il Suv o con l’abbigliamento stile giungla…

Dal film Totò Tarzan del 1950
Dal film Totò Tarzan del 1950

In città come nella Jungla. E non solo perché ognuno pensa solo a sé stesso, come diceva una canzone degli anni Sessanta. Disposto a travolgere, metaforicamente e non, chi gli sta intorno pur di raggiungere il proprio obiettivo. Non si sa bene se perché ci si sente in un mondo spietato o solo per un fatto di moda estemporaneo, sempre di più si adottano abbigliamenti e stili da Jungla. A cominciare dalle auto. Furoreggiano i suv, le quattro ruote motrici, i fuoristrada. Come se per portare a scuola i figli o andare in banca nel centro storico si dovesse affrontare terreni incolti, salite impervie, acquitrini con conseguenti guadi obbligati e rischi di rapide improvvise. E gli unici ostacoli non fossero le zebre, i semafori e il peggiore, il posteggio. Ma non finisce qui.

Mimetiche sull’asfalto

Giungla metropolitana

Borse e cartelle per uomini sono state quasi completamente sostituite da zaini, dove invece di piccozza e borraccia, ci sono computer e cartelle di A4. E infine l’abbigliamento. Già ai primi caldi di maggio si vedono bermuda e sahariane kaki, buone per attraversare il Sahara, quando invece la destinazione è un open space con aria condizionata a manetta. Qualcuno opta per il cargo pantalone inutilmente pluritascato o addirittura per quello in tessuto mimetico. Non si capisce bene se per mimetizzarsi, a metà, tra i cespugli delle aiuole a rischio pipì di cane o per superare senza disastri l’affollamento in metropolitana. Quanto alle scarpe sembra non ci sia una via di mezzo fra l’infradito da isola caraibica e lo scarponcino tattico da parete di sesto grado. (12/10/10)

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