Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Verso Klagenfurt, la città del drago

Con l’arrivo nella capitale carinziana completiamo il nostro itinerario nella regione meridionale dell’Austria. Splendidi laghi, miniere e panorami che dominano ghiacciai

La statua del drago volante nel centro di Klagenfurt (© KärntenWerbung)
La statua del drago volante nel centro di Klagenfurt (© KärntenWerbung)

Klagenfurt. La capitale. Austriaca, slovena, italiana. Una storia millenaria che l’ha vista coinvolta nelle vicende di questi tre popoli. Del resto, se ci pensiamo, è la stessa toponomastica a raccontarci la storia. Carnia in Italiano, Kärnten in tedesco, Kranjska in sloveno. La radice è la stessa.

Klagenfurt nasce austriaca, cresce italiana – grazie all’architetto lombardo Domenico Dall’Alio che, alla fine del XVI Secolo realizzò il centro e le nuove mura cittadine – e rischiò di morire jugoslava alla fine della I Guerra Mondiale. Così come Lubiana ha un nome anche in tedesco (Leibach), pure Klagenfurt ha un nome in sloveno: Celovec e in italiano: Clanforte. Una leggenda narra che Klagenfurt sarebbe sorta sul luogo dove viveva una pericolosa viverna, cioè un drago volante munito di zampe e ali, che oggi campeggia minaccioso sullo stemma civico e troneggia raffigurato in una grande statua nel pieno centro della città. Visitate Klagenfurt! Il suo centro è tutta zona pedonale con negozi e begli edifici antichi, come la sede del Parlamento del Land, con la sua loggia.

Costeggiando la Slovenia, ancora specchi d’acqua

Un'immagine del Faakersee. Il lago è di proprietà delle famiglie Bucher-Catasta
Un’immagine del Faakersee. Il lago è di proprietà delle famiglie Bucher-Catasta

Tra i tanti laghi della Carinzia, il più orientale è il Klopeiner, un piccolo specchio pulitissimo paradiso dei pescatori e dei bagnanti per la gradevole temperatura dell’acqua, come pure la minuscola e adiacente Kleininsel [“Isola piccola”]. Tra i due specchi d’acqua sorge Seelach, paese piccolo ma ad alta vocazione turistica. Da visitare il Walderlebniswelt, un percorso tematico sul bosco creato sulle cime degli alberi. Per i golosi, al ristorante del campeggio Breznik servono un’ottima trota ai ferri accompagnata dalla birra di loro limitata produzione. Una delizia.

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A questo punto, direi che si potrebbe cambiare direzione. Andiamo ora verso Ovest costeggiando il confine sloveno. Poco prima di Villach troviamo un altro lago, piccolo – è vasto come 340 campi da calcio – immerso nel verde e con un’isoletta nel centro. Il Faakersee è uno dei pochi laghi privati in Austria, tutto appartiene alle famiglie Bucher-Catasta: il lago, l’isola, l’albergo sull’isola… A proposito dell’albergo, lo si raggiunge solo in barca ed è l’unico in Austria su un’isola.

Il Faakersee è un luogo molto gettonato per la sua tranquillità e la sua acqua, calda e di un particolare colore turchese dato dal riflesso della luce sulle particelle calcaree in sospensione nell’acqua. Per vedere bene il Faakerseee e i suoi dintorni basta salire sui 2.155 metri del Mittagskogel, il monte più alto della catena dei Caravanchi. Un’escursione non particolarmente impegnativa. Una curiosità: a Faak am See, si può visitare il Modellbahn Paradies, un enorme plastico ferroviario Märklin con 240 locomotive e 900 vagoni che corrono su oltre 800 metri di tracciati.

Lo spettacolo dei rapaci in volo

Aquile e civette sono di casa al
Aquile e civette sono di casa al “Greifvogelzoo”

Lasciato il Faakersee ci avviciniamo al confine italiano ma prima merita una breve deviazione la visita al castello di Landskron, appena fuori Villach. Qui è ospitato il Greifvogelzoo, un centro di cura e riabilitazione che accoglie gli uccelli rapaci. Alcuni di questi sono stati addomesticati e tutti i giorni sono liberati in un incantevole spettacolo che dura 45 minuti con commento anche in italiano se ci sono almeno una decina di connazionali. Non di raro aquile, civette e falchi si prendono delle “licenze” più lunghe e tornano quando ne hanno voglia, magari dopo avere razziato qualche pollaio nelle vicinanze.

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Salutiamo Landskron e tagliamo fuori Villach per recarci nella Gailtal. Ci sono due strade per giungere in quella valle. La prima è l’autostrada A2 in direzione Tarvisio, molto meglio, però è prendere la strada secondaria che passa da Fellach e Bad Bleiberg.

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