Klagenfurt. La capitale. Austriaca, slovena, italiana. Una storia millenaria che l’ha vista coinvolta nelle vicende di questi tre popoli. Del resto, se ci pensiamo, è la stessa toponomastica a raccontarci la storia. Carnia in Italiano, Kärnten in tedesco, Kranjska in sloveno. La radice è la stessa.
Klagenfurt nasce austriaca, cresce italiana – grazie all’architetto lombardo Domenico Dall’Alio che, alla fine del XVI Secolo realizzò il centro e le nuove mura cittadine – e rischiò di morire jugoslava alla fine della I Guerra Mondiale. Così come Lubiana ha un nome anche in tedesco (Leibach), pure Klagenfurt ha un nome in sloveno: Celovec e in italiano: Clanforte. Una leggenda narra che Klagenfurt sarebbe sorta sul luogo dove viveva una pericolosa viverna, cioè un drago volante munito di zampe e ali, che oggi campeggia minaccioso sullo stemma civico e troneggia raffigurato in una grande statua nel pieno centro della città. Visitate Klagenfurt! Il suo centro è tutta zona pedonale con negozi e begli edifici antichi, come la sede del Parlamento del Land, con la sua loggia.
Costeggiando la Slovenia, ancora specchi d’acqua
Tra i tanti laghi della Carinzia, il più orientale è il Klopeiner, un piccolo specchio pulitissimo paradiso dei pescatori e dei bagnanti per la gradevole temperatura dell’acqua, come pure la minuscola e adiacente Kleininsel [“Isola piccola”]. Tra i due specchi d’acqua sorge Seelach, paese piccolo ma ad alta vocazione turistica. Da visitare il Walderlebniswelt, un percorso tematico sul bosco creato sulle cime degli alberi. Per i golosi, al ristorante del campeggio Breznik servono un’ottima trota ai ferri accompagnata dalla birra di loro limitata produzione. Una delizia.
A questo punto, direi che si potrebbe cambiare direzione. Andiamo ora verso Ovest costeggiando il confine sloveno. Poco prima di Villach troviamo un altro lago, piccolo – è vasto come 340 campi da calcio – immerso nel verde e con un’isoletta nel centro. Il Faakersee è uno dei pochi laghi privati in Austria, tutto appartiene alle famiglie Bucher-Catasta: il lago, l’isola, l’albergo sull’isola… A proposito dell’albergo, lo si raggiunge solo in barca ed è l’unico in Austria su un’isola.
Il Faakersee è un luogo molto gettonato per la sua tranquillità e la sua acqua, calda e di un particolare colore turchese dato dal riflesso della luce sulle particelle calcaree in sospensione nell’acqua. Per vedere bene il Faakerseee e i suoi dintorni basta salire sui 2.155 metri del Mittagskogel, il monte più alto della catena dei Caravanchi. Un’escursione non particolarmente impegnativa. Una curiosità: a Faak am See, si può visitare il Modellbahn Paradies, un enorme plastico ferroviario Märklin con 240 locomotive e 900 vagoni che corrono su oltre 800 metri di tracciati.
Lo spettacolo dei rapaci in volo
Lasciato il Faakersee ci avviciniamo al confine italiano ma prima merita una breve deviazione la visita al castello di Landskron, appena fuori Villach. Qui è ospitato il Greifvogelzoo, un centro di cura e riabilitazione che accoglie gli uccelli rapaci. Alcuni di questi sono stati addomesticati e tutti i giorni sono liberati in un incantevole spettacolo che dura 45 minuti con commento anche in italiano se ci sono almeno una decina di connazionali. Non di raro aquile, civette e falchi si prendono delle “licenze” più lunghe e tornano quando ne hanno voglia, magari dopo avere razziato qualche pollaio nelle vicinanze.
Salutiamo Landskron e tagliamo fuori Villach per recarci nella Gailtal. Ci sono due strade per giungere in quella valle. La prima è l’autostrada A2 in direzione Tarvisio, molto meglio, però è prendere la strada secondaria che passa da Fellach e Bad Bleiberg.