A 21 anni diventa famoso per lo scatto tristemente celebre del ritrovamento del corpo di Aldo Moro. Quella foto gli valse una menzione d’onore al World Press Photo del 1978. Gianni Giansanti, uno tra i più apprezzati fotografi sulla scena internazionale, scomparso a Roma un anno fa, è protagonista di una mostra in apertura il 23 settembre al Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano. L’esposizione, annunciata in questi giorni, ripercorrerà attraverso una selezione di 90 fotografie la vita professionale di Giansanti, svelandola al grande pubblico: un excursus per immagini che documenta trent’anni di storia nazionale ed estera dalla strage di Bologna ai 27 anni di pontificato di Giovanni Paolo II, lavoro questo che gli fece vincere il primo premio al World Press Photo nel 1988.
Tra cronaca e storia
Non mancano i volti di atleti e sportivi, da Ayrton Senna a Jacques Villeneuve, stilisti, Capi di Stato, imprenditori, per concludersi con le immagini della carestia in Somalia, delle accademie militari nell’ex Unione Sovietica, del capodanno in Tibet. Il tutto tenuto insieme da un elemento: l’umanità dei personaggi e delle storie ritratte, Umanità che dà il titolo anche alla retrospettiva.
La mostra a cura di Chiara Mariani e Ada Masella resterà aperta fino al 14 novembre. Il percorso si articolerà in quattro sezioni: l’affaire Moro, la cronaca italiana, i ritratti, i reportages. In occasione dell’esposizione sarà presentato il volume Gianni Giansanti, edizioni Contrasto, prima opera completa che percorre il lavoro di una vita del fotogiornalista. Il libro raccoglie il meglio della sua lunga e varia produzione, ed è diviso in tre sezioni che corrispondono ai grandi temi affrontati da Giansanti: ll nostro tempo/Cronaca, Protagonisti e Altrove. (17/08/10)
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