Il Comando Carabinieri per Tutela Patrimonio Culturale ha presentato una guida per prevenire i furti di beni ecclesiastici. Il volume è stato consegnato dal ministro Beni Culturali Dario Franceschini a Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, nel corso della conferenza stampa di presentazione delle Linee guida per la tutela dei beni culturali ecclesiastici, a cui hanno partecipato il Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, Gen. Mariano Mossa, e il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. Leonardo Gallitelli.
“I beni culturali di interesse religioso costituiscono una enorme parte del patrimonio artistico del nostro Paese e sono particolarmente esposti perché devono essere fruibili. Salvaguardarli è un dovere e quindi sapere come è meglio comportarsi per tutelarli e proteggerli è fondamentale”, ha detto Dario Franceschini.
Banca dati per la prevenzione e il recupero
La guida, realizzata dal comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale in collaborazione con l’Ufficio nazionale per i Beni culturali ecclesiastici, oltre a offrire consigli pratici per la tutela dei beni culturali ecclesiastici è un’occasione per effettuare un’opera di inventario e di censimento che le Diocesi stanno conducendo a favore del patrimonio.
“Il 40 per cento dei beni trafugati in Italia, oltre 2mila casi segnalati, colpisce le chiese” – afferma Leonardo Gallitelli, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri – “questo perché il patrimonio che noi osserviamo, di cui beneficiamo quando entriamo in una chiesa è esposto, quindi è più facile riuscire ad appropriarsene”.
Il reparto dei carabinieri preposto alla tutela e recupero del patrimonio è molto attento alla prevenzione. Nel corso degli anni è stata costituita una banca dati in cui vengono raccolte immagini e schede di tutte le opere d’arte. Attraverso la conoscenza preventiva è possibile offrire linee guida consigli e suggerimenti. La conoscenza del patrimonio culturale rappresenta il primo importantissimo passo per prevenire il rischio di furto, si legge nelle Linee guida.
Cosa fare per ridurre il rischio furti
“La Chiesa è come un vaso di creta pieno di tanti tesori che qualcuno cerca di perforare. La presenza e vicinanza, attenta e competente, del nucleo aiuta a farci sentire meno fragili in quanto portatori di questo tesoro che ci è stato affidato – ha sottolineato Mons. Nunzio Galantino – l’inventario dei beni che stiamo facendo, che comprende circa 4 milioni di schede, è un grande lavoro, preciso, che credo sia unico”.
Valutare il livello di potenziale interesse criminale di un bene è fondamentale, come lo è quello di ridurre il rischio di furto tenendo presente che le misure di sicurezza più semplici ed economiche possono essere le più efficaci. Si può ad esempio coinvolgere la comunità ecclesiale che vigili sui beni. È importante illuminare adeguatamente la zona nel caso di chiese ubicate in località o strade isolate, far installare un sistema di videosorveglianza, raccogliere la disponibilità di un volontario che effettui delle ispezioni. È meglio far defluire i fedeli alla presenza di due persone, far attenzione al momento della chiusura controllando che nessuno si sia nascosto all’interno dell’edificio di culto e controllare che tutti gli accessi siano ben chiusi.