Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Mantova, gli arazzi dei Gonzaga

Palazzo Te espone sino a fine giugno una grande mostra sul Rinascimento che si concentra solo sulle opere in tessuto. Esempi di abile manifattura che dalle Fiandre giunsero alla corte dei Gonzaga

Raffaello e bottega,
Raffaello e bottega, “La Pesca miracolosa”, particolare. Città del Vaticano, Musei e Gallerie Pontificie

Gli arazzi, gli “affreschi mobili” del XVI secolo, che i Gonzaga fecero realizzare dalle virtuose botteghe fiamminghe, sono il cuore della mostra aperta a Mantova, a palazzo Te, sino al 27 giugno. La nuova esposizione dedicata al Rinascimento guarda questa volta non a pittura e scultura, ma a quella tradizione che combinava abilità tecniche e sensibilità artistica, per dare risultati imponenti. Per raccontare la passione per gli arazzi dei Gonzaga, signori di Mantova, palazzo Te presenta, nella rassegna curata da Guy Del Marcel, 34 opere, in parte già custodite in collezioni cittadine, in parte concesse in prestito da raccolte italiane e straniere. Alcuni arazzi sono stati restaurati per l’occasione, come un esemplare del ciclo Millefiori del palazzo vescovile di Mantova e quattro tessuti della serie “Cefalo e Procri”, dai musei Vaticani e dal Écouen, Musée national de la Renaissance. Un elenco risalente al 1614 testimonia che, allora, la raccolta degli arazzi dei Gonzaga arrivava a 386 pezzi.

Da un disegno di Raffaello

Bottega di Nicolas Karcher,
Bottega di Nicolas Karcher, “Mosè: L’innalzamento del serpente di bronzo”. Milano, Museo del Duomo

Soggetti sacri e profani, episodi di eroi biblici e mitologia classica si affollano in queste opere che riparavano da freddo e intemperie, ma soprattutto riflettevano il gusto, la ricchezza e la cultura dei proprietari. Purtroppo la preziosa collezione mantovana oggi è molto ridotta: dispersi o consumati dal tempo, già nel 1749 gli arazzi documentati erano 58.

Tra le opere esposte a Mantova, da ricordare è l’Annunciazione proveniente dall’Art Institute di Chicago, il più antico arazzo oggi disponibile, che rievoca la Camera degli sposi di Mantegna a palazzo Ducale. Viene dai musei Pontifici “La pesca miracolosa”, unico tra gli esemplari della mostra a non essere stato commissionato dai Gonzaga. La mano che tracciò il disegno era quella di Raffaello; la produzione fu poi affidata alla bottega di Pieter van Aelst di Bruxelles. Esposto anche un disegno a penna della bottega di Giulio Romano per La danza dei puttini, del quale si può ammirare, poi, l’opera compiuta. Altri sei arazzi e cinque disegni preparatori sono visibili al museo Diocesano Francesco Gonzaga di Mantova; in esposizione permanente, un’ulteriore serie di arazzi si trova a palazzo Ducale. (17/03/10)

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Gli arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento.

Da Mantegna a Raffaello a Giulio Romano.

Dal 14 marzo al 27 giugno, Mantova

Orari: a palazzo Te, lunedì 13-18, da martedì a domenica: 9-18.

Al museo Diocesano Francesco Gonzaga lunedì: 15-17.30, martedì-domenica: 9.30-12; 15-17.30. Al museo di Palazzo Ducale, martedì-domenica: 8.15-19.15.

Per informazioni: www.centropalazzote.it

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