Isnart, Istituto nazionale ricerche turistiche, ha rilevato una crescita del 20 per cento nelle vacanze delle “seconde case”. Le difficoltà economiche del 2009 hanno fatto scegliere a molti di utilizzare al meglio le abitazioni di proprietà in luoghi di interesse turistico, per un dato che arriverebbe a 342 milioni di italiani. Il mercato sommerso delle seconde case avrebbe un suo impatto anche nei flussi internazionali: Isnart ha stimato in 160 milioni i pernottamenti dei viaggiatori stranieri che, l’anno scorso, si sono appoggiati ad abitazioni di amici o parenti.
Il mercato sommerso delle seconde case richiama l’attenzione degli analisti perché, anche se non genera valore nel comparto alberghiero, produce comunque consumi nelle destinazioni turistiche. La spesa media individuale giornaliera di questo profilo di turista è leggermente inferiore a quella di chi utilizza la modalità di soggiorno tradizionale: 57 euro contro 69.
(26/02/2010.)
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