“Roccaraso, due solchi nella neve lunghi 100 anni” (pag. 132, 15 euro; Editore: Paolo de Siena) è un nuovo libro presentato nella cittadina abruzzese che in questi giorni ospita eventi e manifestazioni tematiche nella struttura allestita proprio per celebrare il centenario del primo convegno invernale sportivo del Mezzogiorno, tenutosi nella località abruzzese dal 26 al 28 febbraio 1910. Per raccontare l’avventura lunga un secolo della celebre stazione sciistica degli Appennini, sono intervenuti l’autore, Ugo Del Castello, il sindaco di Roccaraso Armando Cipriani e il giornalista Stefano Buccafusca, il quale ricorda nel volume la sua infanzia sulle piste della località. Il libro è accompagnato anche dalle testimonianze del giornalista Rolly Marchi e dai saluti dei politici locali.
La montagna del Duce
Il volume è organizzato in dieci capitoli accompagnato da fotografie, cartoline e giornali d’epoca, con testimonianze storiche, esperienze personali, racconti. Racconta Rolly Marchi nell’introduzione: “Nessuno a Trento immaginava di poter sciare a sud di Firenze fino a quando un giorno Benito Mussolini apparve su tutti i giornali a torace denudato con braghe alla norvegese fino alle caviglie, sci ai piedi e bastoncini piantati nella neve, un’immagine un po’ grottesca da dittatore peraltro utile a quel luogo e oltre, che lui volle fosse chiamato ‘la montagna di Roma’, distante dalla capitale centoquattro chilometri e per la quale fece poi realizzare una strada da Rieti fino alla nuova stazione di nome Terminillo. D’allora, piu? o meno un anno dopo, divenni uomo di monti e di neve”.
Una vera rivoluzione arrivata col treno
“Sugli altopiani la coltre bianca ogni anno si appropriava della vita delle persone, relegandole in casa per mesi, isolandole dal resto del mondo – scrive l’autore nel libro -. Solo la chiesa, il teatro e qualche cantina riuscivano a riunire i roccolani per pregare, recitare o bere qualche bicchiere di vino giocando a carte. Cosi? da secoli (…) Ma durante l’inverno del 1910 un evento stravolse la vita di tutti. Con il treno arrivarono dei personaggi strani, mai visti prima di allora: gli skiatori”. Ecco allora l’arrivo del treno che cambia il ritmo della vita dei roccolani, le strutture ricettive che da locanda per l’accoglienza di viaggiatori in carrozza diventano alberghi organizzati dando il via all’intesa perfetta fra sci e turismo.