Il titolo dell’esposizione in corso fino al 2 maggio alla Reggia di Venaria (Torino) è un po’ fuorviante… “Cavalieri Dai Templari a Napoleone, storie di Crociati soldati Cortigiani” può fare pensare a una mostra dedicata a grandi condottieri, invece si tratta della storia degli Ordini Cavallereschi.
Il percorso segue la parabola degli ordini, dagli inizi, quando erano quasi sette segrete di carattere religioso-militare tendente al mistico, come i famosi Templari, per poi raggiungere il loro culmine nel tardo medioevo, quando le giovani monarchie nazionali istituivano le proprie onoreficenze anche a celebrare il potere della dinastia e a creare un forte legame d’onore con i notabili del regno, coloro che si erano distinti per i servizi resi alla Corona per proseguire fino a quando il titolo di cavaliere si era “svilito” non più appannaggio di valorosi condottieri ma anche di artisti, musicisti, poeti, financo bambini. Napoleone, con la sua “Legion d’Onore” sarà poi colui che riportò il titolo cavalleresco al suo significato di premio al valore militare.
La fine dei misteriosi Templari
Sono circa 120 le opere presentate nella mostra. Insegne, statue, dipinti, abiti, armature, gioielli, manoscritti provenienti da collezioni private e pubbliche d’Italia e d’Europa. Alcune di queste sono veri capolavori come il “Ritratto di Giovan Carlo Doria” del Rubens, il “Ritratto del Cavaliere di Malta” del Tiziano o il “Ritratto della Contessa de Chinchon” di Goya, altri sono documenti storici importantissimi come l’ordine del 14 settembre 1307 di Filippo IV di Francia ai suoi prefetti di arrestare tutti i Cavalieri Templari accusati ingiustamente di crimini infamanti. Una mossa per azzerare i propri debiti e impossessarsi dell’ingente patrimonio templare, riducendo nel contempo il potere della Chiesa.
Una storia intrigante
Sempre a proposito di Templari, è esposta la misteriosa Testa di Templecombe, una tavola medioevale risalente a circa il 1280 ritrovata per caso in una cittadina inglese che rappresenta una testa barbuta, per qualcuno il Cristo della Sindone, per altri la testa decapitata di San Giovanni Battista, per altri ancora il famigerato “Baphomet”, l’idolo a forma di testa umana che i Templari erano accusati di adorare in segreto.
Splendidi sono i gioielli e i collari in mostra, come un rarissimo collare settecentesco del sabaudo Ordine dell’Annunziata.
(28/11/09)