Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Ben tornata libertà

La sfilata dei capi di Stato e di Governo e il domino di tessere che simboleggia la nuova caduta del Muro. Il concerto di Barenboim accompagnato dai sorrisi della gente comune e dei più giovani. Cronaca della festa popolare partita da Berlino, che ha contagiato l’Europa e il resto del mondo

La porta di Brandeburgo illuminata per le celebrazioni di ieri sera (Foto Reuters)
La porta di Brandeburgo illuminata per le celebrazioni di ieri sera (Foto Reuters)

Ecco. E’ il momento. Gli ospiti internazionali sono tutti arrivati. Nel pomeriggio Gorbaciov e la Merkel hanno passato insieme il famoso ponte sulla Bornholmenstrasse che divideva Berlino Ovest da Berlino Est e ora la gente sfida il freddo e la pioggia sulla Pariserplatz davanti alla Porta di Brandemburgo per ascoltare Barenboim e i Berliner Philarmoniker che in un miniconcerto hanno raggruppato alcuni momenti significativi della storia tedesca. Quasi per ironia, il 9 novembre si è ripetuto più volte nella storia tedesca. Nel 1918 Karl Liebeknecht proclamò la fine della monarchia. Nel 1938 ci fu la “Notte dei Cristalli” e le prime manifestazioni di violenza antiebraica e nell’89… Beh, lo sappiamo tutti.

Barernboim ha ricordato musicalmente questi eventi. Per concludere a sorpresa con Placido Domingo che ha cantato una canzone popolare berlinese “Berliner Luft”, l’aria di Berlino, intesa come l’atmosfera particolare che si respira in questa citta’. E naturalmente tutta la citta’ ha risposto cantando in coro e applaudendo ritmicamente per poi esplodere in un trionfo di “Bravo”, “Bravisimo” (con una “S” secondo la pronuncia tedesca!) e puntuale bis. Tripudio al quale hanno partecipato anche le autorita’ Angela Merkel in testa.

Emozione e speranza

Da sinistra, Michail Gorbaciov,Angela Merkel e Lech Walesa
Da sinistra, Michail Gorbaciov,Angela Merkel e Lech Walesa

Dopo avere girato per la citta’ alla ricerca delle testimonianze del muro, confesso che ora sto assistendo allo spettacolo dall’ufficio stampa del Parlamento tedesco, godendomi la diretta televisiva. E’ probabilmente il modo migliore di capire quello che sta succedendo. La folla occupa gia’ dalle prime ore del pomeriggio la Unter den Linden, l’Ebert Strasse e Potsdamer Platz in attesa dell’evento clou.

Finito il concerto, centinaia di giovani e bambini hanno simbolicamente attraversato la porta di Brandemburgo seguiti dalle autorità, in prima fila i rappresentanti delle potenze ex-occupanti e degli stati europei. Le facce di questi potenti sono forzatamente sorridenti. E’ un momento di grande emozione anche per loro di fronte a un’impressionante folla che compostamente ascolta in silenzio i discorsi per poi applaudire convinta.

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Il Borgomastro di Berlino, Wowereit, ha ringraziato tutti coloro che si sono impegnati per la libertà ricordando Nelson Mandela e Lech Walesa, l’ex leader di Solidarnosc, ma anche le rivolte in Ungheria, Cecoslovacchia e Polonia e ha ringraziato anche Francia, Regno Unito e America per il sostegno alla città, non dimenticando Gorbaciov. Ha ricordato il 9.11.89 quando erano il popolo più felice della terra, e la rivoluzione pacifica e ha auspicato un mondo in pace senza il pericolo atomico. Dopo di lui hanno preso la parola anche il presidente francese Sarkozy, il presidente russo Medvedev, il primo ministro britannico Gordon Brown e Hilary Clinton e da un messagio in video Barak Obama. Tutti hanno sottolineato l’importanza di Berlino e del 9 novembre nella storia europea. Un nuovo inizio comune e una battaglia comune contro il terrorismo e la criminalità. Poi, la padrona di casa, un’Angela Merkel, particolarmente emozionata. Infine hanno preso la parola alcuni rappresentanti delle organizzazioni per i diritti civili nell’ex-DDR.

Berlino, città buia che si illumina

Berlino, 1989. I berlinesi si riappropriano della città
Berlino, 1989. I berlinesi si riappropriano della città

Dal mio comodo punto di vista salta all’occhio un particolare. Berlino è una città abbastanzia buia. Già ieri sera, salendo sull’altissima torre della televisione me ne ero accorto. Volevo scattare alcune foto dall’alto ma non c’era luce, i monumenti non sono illuminati, solo le strade erano punteggiate dai lampioni. L’oscurità spicca proprio in contrasto con l’illuminazione a giorno della Porta di Brandemburgo, illuminazione che gioca sui colori. Al giallo naturale della costruzione, sapientemente rinforzato, sono stati aggiunti dei fasci di luce rossa che, unitamente all’oscurità dello sfondo formano i tre colori nero, rosso e giallo della bandiera tedesca. Mentre dei grandi proiettori gettano fasci di luce bianca nel grigio delle nuvole di questa Berlino piovosa.

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Finiti i discorsi, è un Lech Walesa visibilmente emozionato e invecchiato insieme all’ex primo ministro ungherese Miklos Nemeth che, di fronte al parlamento danno inizio al domino. Tutta berlino fa il conto alla rovescia 5, 4, 3, 2, 1… Via. L’effetto è incredibile e l’eccitazione alle stelle. Tutti saltano, gridano, applaudono. Uno dopo l’altro i pezzi cadono. Improvvisamente, compare l’immagine di un altro muro che non potrà mai cadere. Quello sul quale sono appesi i ritratti di coloro che morirono nel tentativo di fuga. E’ solo un attimo, un gruppo canta una dolcissima canzone in tedesco dedicata alla libertà. Quanto può essere bella la lingua di Goethe…!

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