Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

Walter Bonatti, fotografie dai grandi spazi

Aperta a Milano, a palazzo della Ragione, la mostra che ricorda la vita del grande alpinista italiano, che fu anche e soprattutto giornalista d’avventura ed esploratore. Trent’anni di viaggi per la rivista Epoca

Cascate Murchison, Nilo Vittoria, Uganda. Giugno 1966 © Walter Bonatti/Contrasto
Cascate Murchison, Nilo Vittoria, Uganda. Giugno 1966 © Walter Bonatti/Contrasto

Walter Bonatti

, alpinista, esploratore, fotografo, fra i protagonisti di alcune tra le più grandi imprese italiane del ventesimo secolo, viene ricordato in una mostra aperta da pochi giorni a Milano, a palazzo della Ragione. Nello storico edificio di piazza Mercanti, ora dedicato alle rassegne di fotografia, Walter Bonatti viene presentato da un’ampia selezione di immagini, tratte dal suo lavoro come fotogiornalista per Epoca. In grande e medio formato, gli scatti raccontano la vita e i viaggi memorabili di un uomo che sin da giovane ha fatto parlare di sé, per aver partecipato all’impresa del K2 nel 1954, ma che ha proseguito, dopo aver lasciato il mondo dell’alpinismo, a misurarsi con se stesso e con gli ambienti naturali più impervi attraversando deserti, foreste, lande ai confini del mondo, dall’Antartide all’isola di Pasqua.

Dal K2 ai confini del mondo

Isola di Pasqua, Cile. Novembre 1969 © Walter Bonatti/Contrasto
Isola di Pasqua, Cile. Novembre 1969 © Walter Bonatti/Contrasto

La mostra apre con un necessario ricordo del Bonatti alpinista: vediamo alcuni oggetti e reperti d’epoca, filmati che documentano le scalate, alcuni illustrati dalla voce stessa dell’autore. La storia di Bonatti è segnata, sotto il profilo biografico e professionale, dalla partecipazione alla spedizione per il K2 insieme a Lino Lacedelli, Ardito Desio e Achille Compagnoni. Le polemiche che scaturirono dopo l’impresa e che coinvolsero il giovane Bonatti, accusato, si scoprì poi ingiustamente, dai compagni di comportamento sleale, influirono sulle scelte future dell’alpinista. Bonatti preferì, d’ora in poi, imprese  in solitaria e, a differenza di molti appassionati delle terre alte, finì col dare alla sua passione per i viaggi estremi una direzione diversa. Bonatti incontrò di nuovo la montagna, a volte per scalarla ma soprattutto per fotografarla, insieme a molti altri luoghi così lontani dagli ambienti urbani o civilizzati dall’uomo.

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Fotografare i grandi spazi

Venezuela. Dicembre 1967 © Walter Bonatti/Contrasto
Venezuela. Dicembre 1967 © Walter Bonatti/Contrasto

Le immagini in mostra rendono conto di queste meraviglie: il vulcano Krakatoa in Indonesia, il deserto del Namib in Namibia, le cascate Murchison in Uganda, solo per fare degli esempi e ancora Michaelmas Mays, Grande barriera corallina nell’Australia orientale o i 6363 metri dell’Illampu della Cordillera Real in Bolivia. Sono gli anni Sessanta e Settanta, Bonatti lavora servendosi della sua abilità come fotografo, del talento da narratore, della forza d’animo e della perizia, appresa nei primi anni da alpinista, che gli permettono di affrontare esperienze in ambienti ai limiti della sopravvivenza. Le scelte delle destinazioni hanno un che di romantico, a volte sono ispirate da luoghi descritti dalla letteratura, a volte diventeranno esse stesse motivo di ispirazione. Le fotografie sono tutte accompagnate da brevi descrizioni scritte per mano dello stesso Bonatti, un aiuto ulteriore per comprendere da dove sono nate le immagini e avvicinarsi al vissuto dell’autore. Walter Bonatti è scomparso il 13 settembre 2011, a 81 anni. La mostra è aperta fino all’8 marzo 2015.

Info: www.palazzodellaragionefotografia.it

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