Tu, ipocrita, non li hai fatti fuori con le tue mani, quei due ragazzi. Ma lo sai, di averceli sulla coscienza. Riguardati, camerata Bruno Haessler. Heil!
Bruno Haessler è un uomo mite, un ex docente di storia dell’arte molto stimato dai colleghi e altrettanto popolare fra i propri allievi, oltre che un padre affettuoso e un marito irreprensibile. Vive in Nova Scotia, in Canada, in un austero cottage di legno di cedro a picco sull’Oceano, e ogni mese non manca mai alla rimpatriata coi suoi vecchi amici: Eric, capitano d’industria, Peter, editore, Klaus, cardiologo, Victor, campione del jet-set.
Raccolti intorno a un tavolino di un club affacciato sull’azzurro metallico del mare, i cubetti di ghiaccio che tintinnano, le scarpe italiane ben lucidate, Bruno e i suoi amici – gli Immortali, così si chiamano scherzosamente tra di loro – trascorrono le ore più amabili della loro vecchiaia.
Qualcuno, però, ha ora spedito una lettera anonima a Bruno che minaccia di porre fine a quella vita dorata. Qualcuno che è stato capace di insinuarsi negli anfratti della sua personalità e del suo passato. Qualcuno che è chiaramente al corrente del fatto che Eric Warlimont è Eric Lustberg, spietato nazionalsocialista e autore di efferate rappresaglie, che Victor è Victor Hartmann, interprete ufficiale del Führer, e che lui, soprattutto, Bruno Haessler, assistente personale di Walter Hofer, consulente di fiducia a sua volta di Hermann Goering, è l’indiretto responsabile della tragica fine di Guido ed Emanuela Lodi, due giovani di straordinaria bellezza della borghesia ebraica romana.
A chi può rivolgersi Bruno? a chi può chiedere aiuto? Al cinico e freddo Eric o a Victor, elegante uomo di mondo, bell’istrione dai lineamenti marcati e gli occhi color lavanda che solo a un osservatore superficiale può apparire fatuo, ma che è in realtà un vero virtuoso dell’intrigo, un maestro della negoziazione, capace, negli anni romani, di strappare perfino un prigioniero da Via Tasso, la macelleria della Gestapo?
Lucida rappresentazione del fascino dell’abiezione e dell’ambigua e sottile linea che separa il bene dal male, Gli Immortali è l’avvincente storia della spietata partita a scacchi tra Bruno Haessler e il suo misterioso accusatore. Una partita che potrà concludersi solo con il definitivo scacco matto di uno dei due giocatori. O, forse, di entrambi.