“Porteremo le opere d’arte in classe, la prima sarà la ‘Madonna di Costantinopoli’ di Mattia Preti, in una scuola napoletana. Facciamo girare le nostre opere spesso ossessivamente nelle mostre, ora mandiamole a scuola”. È l’annuncio dato dal ministro ai Beni culturali e Turismo, Dario Franceschini, che, sabato scorso, a Napoli, intervenuto nel corso della celebrazione per i trent’anni della Fondazione Napoli Novantanove, ha anticipato la prima tappa di “Opera d’arte in classe“, progetto inserito nel protocollo d’intesa firmato a maggio con il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, e rivolto alla promozione della conoscenza del patrimonio culturale italiano. “Portare un’opera d’arte in una classe – ha sottolineato il ministro – è un modo concreto e simbolico per riavvicinare e educare gli studenti alla grande bellezza del nostro patrimonio culturale”.
La tela votiva di Mattia Preti risale a metà del Seicento ed è una delle opere più note del pittore (che si firmava Cavaliere calabro essendo nato nel catanzarese) grande esponente della pittura napoletana. L’opera fu realizzata dal maestro il 1657 per la chiesa di Santa Maria della Vergine di Napoli, compiuta e abbellita dai padri Agostiniani Scalzi. Il dipinto, con la firma del Cavaliere Calabrese all’angolo inferiore, quasi nascosta dalla cornice: Eq. Fr. Matt. Preti Cala, inizialmente situato nella cappella a sinistra del tempio, attualmente si trova in deposito presso la Galleria nazionale di Capodimonte. Franceschini ha ricordato l’impegno del governo a reintrodurre lo studio della storia dell’arte nelle scuole. “La riforma della scuola segnerà il ritorno della storia dell’arte, e non sarà più un ora ‘residuale’. Arte e letteratura sono due linguaggi della stessa cultura”.
(13/10/2014)