Ci sono posti che Madre Natura ha relegato in angoli un filino appartati del nostro pianeta, al centro di continenti, tra altissime montagne e immensi bacini fluviali; cenerentole turistiche dalle beltà poco note solo perché meno facilmente accessibili o circondate da destinazioni più battute dal traffico aereo e (forse per questo) più raccontate dai media e reclamizzate dagli organizzatori di viaggi. Una di queste “Belle Addormentate nel Bosco” (del Turismo) è la Bolivia.
Natura di esplosiva bellezza e vestigia archeologiche
Perché la Bolivia (definita la “sintesi cosmica del mondo”) costituisce la “quintessenza” del Sud America? Perché, non a caso, è situata nel cuore dell’intrigante subcontinente e ne contiene le maggiori attrazioni: culturali, storiche, paesaggistiche, etniche, religiose, ecologiche, politiche, ambientali.
La Bolivia (quasi quattro volte l’Italia, più di nove milioni gli abitanti) è una terra di grandi contrasti, non solo geografici. È ritenuto un Paese di montagna per le maestose e imponenti Ande, ma il settanta per cento del territorio appartiene alla Conca Amazzonica. Numerosi sono i gruppi etnici, divisi tra (Calendario Atlante De Agostini) Amerindi 55% (Quechua 30%, Aymarà 25%, più 36 altre etnie minori); Meticci 30%, Bianchi 15%. Netta è la differenza tra le popolazioni andine dell’ovest e i Chiquitos nel sudest. Il verde dei lussureggianti paesaggi amazzonici scompare nel bianco accecante nel grande Deserto di Sale di Uyuni, a ovest di Potosì: 10.852 chilometri quadrati a 3.653 metri sul livello del mare, un bacino che contiene una riserva di nove milioni di tonnellate di litio e altri minerali.
Archeologicamente e storicamente la Bolivia propone esperienze uniche (non per nulla vanta tanti monumenti dichiarati Patrimonio dell’Umanità). Tra La Paz (sede del Governo) storica e variopinta metropoli a poco meno di quattromila metri di altitudine e il Lago Titicaca (il Lago Sacro degli Inca), Tiwanaku (Cuna/culla del Mundo Andino) custodisce piramidi, monoliti e templi risalenti alla cultura andina preispanica.
Poco distante da La Paz, la Cordillera Real offre percorsi entusiasmanti sotto le cime del Macizo Illimani e del Illampu (oltre i seimila metri di altitudine).
Folclore antico e genuino
Per chi oltre alla Natura ama i grandi appuntamenti del Folclore, il Carnaval de Oruro (a sud di La Paz) dichiarato Obra Maestra del Patrimonio de la Humanidad, mescola la Cultura Uru con le devozione alla Virgen del Socavòn.
La storia affascina visitando il Centro Historico di Sucre (capitale costituzionale della Bolivia, a 2.750 metri d’altezza, altro Patrimonio dell’Umanità) tra i palazzi dell’aristocrazia coloniale spagnola (nei dintorni, Cal Orko possiede le più numerose impronte di dinosauri nel mondo). Potosì (a più di 4.000 metri) è sinonimo di argento (in spagnolo “vale un Potosì” corrisponde all’italiano “vale un Perù”) dalle miniere del Cerro Rico se ne estrasse tanto da poter costruire un ponte tra la Villa Imperial e Madrid. Nel 1650, con centosessantamila abitanti, fu la città più popolata del mondo; oggi i suoi edifici “coloniali” affascinano il visitatore.