Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Di nuovo, Tiziano

Prorogata la mostra dedicata all’ultima stagione del grande maestro veneto e alla sua pittura sensuale, drammatica e teatrale. Le 28 tele sono esposte alle Gallerie dell’Accademia a Venezia fino al 4 maggio

Tiziano, Venere che benda amore
Tiziano, Venere che benda amore

Doveva chiudere il 20 di aprile, ma l’interesse dimostrato dal pubblico ha invitato gli organizzatori a prorogarne la chiusura al 4 maggio. “L’ultimo Tiziano. La sensualità della pittura” è la rassegna dedicata al  grande pittore veneto, già esposta a Vienna al Kunsthistorisches Museum, che la Serenissima ha portato in Italia a partire dal 26 gennaio.  
La mostra, che è stata promossa dal museo viennese e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Veneziano, ospita 28 tele del maestro realizzate nei suoi ultimi anni di lavoro, quella fase definita dal Vasari della pittura a macchia, dal 1550 sino alla sua morte, avvenuta nel 1576. Molti dettagli storici di questo periodo non sono ad oggi verificati, come la sua età, che si può dire solo in modo approssimativo, o la questione della sua vista che alcuni studiosi, ma non tutti, asserivano molto debole. 

Tiziano, Ritratto di Paolo III
Tiziano, Ritratto di Paolo III

Pochi dubbi, invece, sul fatto che le opere del tardo Tiziano rivelino uno stile originale, diverso da quello che il maestro aveva realizzato in passato e piuttosto atipico rispetto ai canoni cinquecenteschi. Il pennello del maestro tratteggia forme e volti attraverso macchie veloci, rappresentazioni capaci di dare un grande effetto scenico, meno composte e più emozionali, quasi un impressionismo ante litteram, dal quale hanno preso le mosse gli ultimi studi del Kunsthistorisches Museum e della Soprintendenza veneziana.
Se la mostra di Belluno e Pieve era un’occasione di scoperta del territorio, su itinerari di chiese e luoghi tizianeschi, il focus della rassegna veneziana è soprattutto stilistico. La rassegna propone opere come la Pietà, della Galleria dell’Accademia, dell’opera recentemente restaurata Ninfa e pastore” e di altri dipinti provenienti dall’Europa centrale. Prestiti importanti che, hanno dichiarato gli organizzatori, valgono assicurazioni per circa un miliardo di euro. La collezione permanente della Gallerie dell’Accademia offre, dal canto suo, esempi di altri grandi pittori contemporanei di scuola italiana tra i quali Giorgione, Veronese e Tintoretto.

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Per informazioni:
www.gallerieaccademia.org

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