Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Radiofrequenza anche nei musei

Il progetto pilota dell’università La Sapienza di Roma ha applicato la tecnologia Rfid ai reperti e ha realizzato un palmare con contenuti audio e video

La prima dimostrazione del progetto a Roma
La prima dimostrazione del progetto a Roma

L’università La Sapienza di Roma lancia l’applicazione della Rfid, radio frequency identification al sistema di archiviazione museale e alle guide per i visitatori. Un progetto pilota, realizzato in collaborazione con le società informatiche Oracle e Intel, ha tracciato i reperti del museo delle Origini dell’Università con i chip a radiofrequenza Rfid e ha poi realizzato un set di informazioni multimediali, audio, video e testo per un palmare di supporto alle visite.
Nella prima fase il progetto ha informatizzato il catalogo del museo associando a ogni pezzo un tag Rfid, in modo che un lettore a radiofrequenza possa riconoscere il singolo reperto avvicinandosi ad esso. Sono stati poi creati dei profili descrittivi per i reperti e si è pensato poi a un computer palmare, in gergo Pda, personal digital assistant, da offrire al visitatore del museo come guida. Il palmare include una soluzione chiamata Wi-Art, che è disponibile tramite un software Oracle, il database e la tecnologia che abilita alla identificazione con radiofrequenza, e un processore Intel studiato per garantire velocità di elaborazione e di risposta.
Chi sceglie il palmare come ausilio informatico per la visita entra nel sistema di tracciatura Rfid. Il palmare identifica le opere registrate quando vi si trova vicino: mentre percorre le sale del museo, il turista può così avere informazioni utili e leggerle direttamente sul monitor, ma potrebbe anche ascoltarle tramite file audio o far scorrere delle immagini.
Wi-Art è stato realizzato dal laboratorio Rfid Lab dell’università in collaborazione con Cattid, centro per le applicazioni della televizione e delle tecniche di istruzione a distanza, e due colossi del mondo informatico quale Oracle per il settore software e Intel per i microprocessori. Il progetto presente al museo delle Origini, nella città universitaria della Sapienza, utilizza il sistema Rfid, una tecnologia in via di diffusione nei processi industriali – per tracciare lotti e singoli prodotti durante il loro ciclo di vita – ma che già si apre a diversi settori, ad esempio la gestione degli accessi in banche e sedi aziendali, per clienti e dipendenti. L’applicazione del sistema a radiofrequenza nel settore museale potrebbe avere diversi sviluppi: di ausilio ai non vedenti, per arricchire di contenuti le guide o per una migliore gestione degli archivi.

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