Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

I writers di Milano in mostra

Infranti i tabù conservatori al Pac. Così l’arte contemporanea torna ad occuparsi degli artisti vivi. Grazie all’intervento dell’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi

Sonda, La Saggezza, 2007
Sonda, La Saggezza, 2007

Nel settembre 2006 Vittorio Sgarbi visita il Leoncavallo e in un sol colpo infrange due tabù della giunta di centrodestra:  i graffiti e il Leoncavallo. Per l’assessore alla Cultura di Milano i graffiti del Leonka sono la Cappella Sistina della contemporaneità. Chiede che i muri siano vincolati dalle Belle Arti, che diventino un percorso obbligato della Milano contemporanea, che siano catalogati e pubblicati in un volume del Comune. Per tenere fede alla posizione assunta, il 7 marzo 2007 al Pac per la prima volta inaugura “Street art, sweet art”, una mostra sull’arte di strada italiana e soprattutto milanese, a cura di Alessandro Riva, esposta fino al 9 aprile.
Racconta a Mondointasca Atomo, 42 anni, primo writer a Milano attivo dall’82, oggi coorganizzatore della mostra: “Sono stato felicissimo che Sgarbi abbia dato una scossa a questa città conservatrice e calvinista, al di là del fatto che sia un assessore di una giunta superconservatrice. È l’anomalia che ha consentito la riuscita di questa iniziativa e ha rimesso in discussione tutta una serie di canoni e luoghi comuni che per anni sono stati propagandati dagli assessori e dalle giunte precedenti”.

Tvboy, Love in Milan, 2006
Tvboy, Love in Milan, 2006

Gli artisti presenti in mostra, circa una trentina, provengono dalle più diverse esperienze. Molti appartengono alla primissima generazione di writers italiani, come Atomo, Airone, KayOne, Rendo, Mambo, Led, Basik, molti hanno elaborato un linguaggio fortemente originale come Joys e la coppia Dado e Stefy, come Marco Teatro, Eron, Wany; Pho, Rae Martini, Cano. Altri, invece, come Microbo, Bo 130, Blu, Ericailcane, Ozmo, Abbominevole, sono da considerarsi i protagonisti della nuova ondata di street artists. Alcuni di questi artisti sono anche facilmente riconoscibili per il pubblico delle nostre città: da Pao (l’artista dei “panettoni-pinguino”), a Pus (l’artista degli scarafaggi), a Bros (salito di recente alle cronache per l’autointitolazione della “via Bros”), a Ivan il “poeta di strada” (“Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo”), a Tv Boy (l’artista del bambino con la testa-televisore), per continuare con Sonda, Aris, Sea, Dem, Nais, Gatto.
“In genere – ci spiega Atomo – le mostre sulla street art a Milano sono state dedicate ad artisti internazionali, stranieri, per lo più americani, ormai scomparsi, invece questa volta sono in mostra artisti italiani, che operano nelle strade di Milano, e che sono più che mai vivi. Questa volta, finalmente, anche Milano respira un po’ di aria europea anche se con venti anni di ritardo – persino rispetto a Torino, Roma, Napoli e Genova e Rovereto che sono più avanti. Siamo agli albori perché l’arte contemporanea in Italia è ferma a Fontana, Pomodoro, Tadini… Eppure la “street art” è l’arte contemporanea più fruibile e popolare di tutti”.

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Sea, 2007
Sea, 2007

Una sezione a parte della mostra è dedicata al Bazaar Pop Up, a cura di Novamusa e Lem Art Group, e riunisce oggetti, gadget, accessori, capi d’abbigliamento “griffati” e creati dagli artisti in tutto il mondo, a testimoniare l’incessante ricerca di nuove forme di comunicazione diffusa dell’arte contemporanea, fuori dagli schemi tradizionali del circuito ristretto gallerie-musei-riviste d’arte.
Non è tutto. A fine esposizione, alcune opere saranno battute all’asta dalla Porro & C., importante casa d’aste milanese che per la prima volta pone la propria esperienza a sostegno della street art. Che sia davvero l’inizio di un cambiamento profondo? Forse. “Io spero – è l’augurio di Atomo – che il Comune dia spazi ai ragazzi e una sorta di studio, come la factory, dove fare mostre, tenere una sorta di archivio, e dove preparare le opere. Spero che i muri brutti, abbandonati e “ciechi” di Milano vengano dati agli street artist affinché possano non solo smettere di esprimere arte illegalmente ma anche far fruttare le capacità artistiche dei ragazzi”.

“Street art, sweet art”, fino al 9 aprile
Pac, via Palestro 14
9.30-19 dal martedì al venerdì, giovedì fino alle 21
Ingresso gratuito
www.comune.milano.it/pac

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