Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

A Milano un’estate di fotografia

Dai grandi reporter del ‘900 ai più giovani artisti e alle loro nuove visioni. Sei importanti mostre dedicate a un’unica tecnica usata con intenzioni diverse

Dalì alla mostra
Dalì alla mostra “Superstar”

L’estate milanese 2006 è una stagione all’insegna della fotografia. Nelle principali sedi espositive della città sono in mostra personali e collettive di un certo interesse per gli appassionati dell’arte dell’obiettivo. Nel progetto Estate Fotografia promosso dall’Assessorato alla Cultura di Milano, sono aperte due mostre a Palazzo Reale fino al 24 settembre, “Superstar. 99 miti del ‘900”, organizzata con Federico Motta Editore, e “I piaceri dell’occhio. Fotografie di Marc Riboud”, realizzata con Contrasto. La prima, a cura di Ugo Volli e Corbis, raccoglie i ritratti di personaggi ben presenti nella memoria collettiva come Gandhi, Wojtyla, Totò, Chaplin, Marilyn Monroe, e molti altri. La seconda ripropone 120 scatti del reporter della Magnum, amico di Bresson. Si tratta di un omaggio alla carriera di Riboud, non ancora conclusa come dimostrano le più recenti fotografie  a colori, ma anche alla sua poetica legata a quella umanista francese di Doisneau, Boubat e Cartier-Breson stesso. Sono scatti decisivi in grado di raccogliere ed esprimere un’intera situazione, con quel taglio giornalistico che contraddistinguono i grandi reporter che hanno fatto scuola, capaci di restituire in un unico fotogramma la realtà che vogliono testimoniare.

Robert Capa alla mostra
Robert Capa alla mostra “Life”

Sullo stesso fronte, la retrospettiva allestita allo Spazio Forma a cura di Contrasto “Life. I grandi fotografi” ripropone i migliori scatti dei famosi collaboratori della storica rivista americana che ha chiuso nel 1972. In esposizione 150 immagini di Eisenstaedt, Bourke-White, Mydans, Parks, Eugene Smith, Robert Capa, fino a Morse e a McNally, per raccontare e comprendere la vita e l’attualità, sotto ogni aspetto, con uno stile inconfondibile che è diventato decisivo per tutto il Novecento, e da cui deriva l’espressione “il mondo alla maniera di Life”.

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Ilka Uimonen, rassegna
Ilka Uimonen, rassegna “Off Broadway

Di contro si aggiungono altre due esposizioni – sempre all’interno di Estate Fotografia – “Ex Fabrica. Identità e mutamenti ai confini della metropoli”, al Castello Sforzesco fino al 10 settembre, realizzata dal Civico Archivio Fotografico di Milano con i lavori di Gianpietro Agostini, Francesco Giusti e Tancredi Mangano che indagano le aree industriali della cintura milanese – Sesto S.Giovanni, Pero e Bovisa -, e “Off Broadway”, in collaborazione con Contrasto, al Pac fino al 17 settembre. Si è detto “di contro” perché queste mostre, rispetto alle precedenti, esprimono una diversa visione del racconto fotografico. In particolare “Off Broadway”, a cura di Denis Curti e Roberto Koch, è la presa di coscienza di sei giovani autori della Magnum – Christopher Anderson, Antoine D’Agata, Thomas Dworzak, Alex Majoli, Paolo Pellegrin, Ilkka Uimonen – che con i loro reportage di guerra in Iraq, Palestina, Afganistan, Cecenia, Etiopia e Kossovo e di altri luoghi nel mondo propongono scatti diversi nel contenuto ma anche nell’impostazione. Nel primo caso perché fotografano conflitti, paesaggi e calamità con l’intenzione di raccontare emozioni e non più fatti, come i grandi reporter che li hanno preceduti. Nel secondo caso perché al Padiglione d’Arte Contemporanea non troverete mura allestite con 300 fotografie e relative didascalie, bensì principalmente sale con videoproiezioni accompagnate dal commento musicale realizzato per l’occasione dal musicista Fabio Barovero.

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