Il noto formaggio “gorgonzola” ormai conosciuto in quasi tutto il mondo è nato alle porte di Milano. Nel quale luogo (più o meno) è iniziata la sua produzione tanto tempo fa (un po’ come nelle favole). Adesso, però, se il turista si mettesse in testa di visitare qualche caseificio in cerca del gorgonzola “made in Gorgonzola” farebbe un buco nell’acqua.
Nella cittadina che si incontra sulla strada che conduce da Milano a Bergamo, la produzione di gorgonzola è terminata da circa un trentennio. Sì, certo, c’è una sagra “ad hoc” e “gorgonzola con polenta” è il piatto principe della fiera di Santa Caterina, ma gli espositori sono tutti forestieri. Un po’ come se Genova volesse fare una festa del ”pesto” rivolgendosi ai produttori di sughi in vasetto. Non è la stessa cosa.
I gorgonzolesi non badano a questa piccola contraddizione: al famoso formaggio viene ancora assegnato un posto speciale, sia dai piccoli negozi di alimentari sia dai grandi supermercati della zona.
Tra gli “estimatori”, Renzo Tramaglino
Gorgonzola costituisce un caso a parte nel novero delle medio-piccole località che fanno da corona alla metropoli milanese. Non è un dormitorio di pendolari e conserva ancora una sua precisa identità.
Alessandro Manzoni la ricorda nei “Promessi Sposi” come luogo di sosta di Renzo Tramaglino in fuga da Milano. È molto probabile che Manzoni sia passato da Gorgonzola in carrozza più volte: nella vicina Gessate, infatti, la famiglia della madre Giulia Beccaria possedeva una villa. Molto tempo prima, intorno all’anno Mille, un documento identifica il notaio chierico del monastero di Sant’Ambrogio a Milano anche come custode della chiesa dei santi Protaso e Gervaso di “Gorgontiola”; si tratta del reperto più antico nel quale viene citato il nome della località.
La sua origine è stata collegata per molto tempo al toponimo latino “Curte Argentia”, che probabilmente indicava un piccolissimo centro abitato vicino alla città di Argentia. Con il tempo il nome si sarebbe trasformato in Curt-argentia, Cort-argentiola e infine Gorgonzola.
Circuita e protetta dal Naviglio Martesana
Oggi alcuni moderni edifici rischiano quasi di soffocare le antiche memorie, ma è ancora possibile immaginare cosa avrebbe potuto vedere Renzo Tramaglino in cammino verso Bergamo. Era il naviglio Martesana ad annunciare Gorgonzola. Questo canale artificiale interrompe improvvisamente il suo fluire in linea retta, descrivendo una grande curva che contiene, come in un abbraccio, tutto il centro storico, permettendo la vista di alcuni scorci davvero suggestivi.
Il (naviglio) Martesana, che i milanesi indicano al femminile, è stato realizzato sotto la signoria del Duca di Milano Francesco Sforza a partire dal 1457.