Domenica 28 Aprile 2024 - Anno XXII

Gorgonzola. Del formaggio, solo il “nome”

Dici che vai a Gorgonzola e nasce un sorriso sul volto di chi hai davanti. Subito la domanda di rito: “Ma si chiama così per via del formaggio”? In verità è esattamente il contrario. È il formaggio che ha preso il nome dal luogo

L'antico ponte coperto
L’antico ponte coperto

Reso navigabile dal 1471, nel 1497 viene collegato agli altri navigli milanesi. La curva che descrive attorno a Gorgonzola si può spiegare con esigenze di natura militare, per meglio difenderne il nucleo, ma anche con la necessità di limitare la forza della corrente, agevolando l’attracco dei battelli. Poco lontano, qualcosa che non ti aspetti: un antico ponte coperto, non visitabile perché di proprietà privata.
La chiesa dei santi Protaso e Gervaso identifica un luogo dedicato al culto cristiano fin dall’Ottavo secolo. Alcuni scavi hanno rintracciato i resti di una piccola cappella, poi demolita, e di un castello medievale. Il tempio attuale è dei primi anni del diciannovesimo secolo, su progetto dell’architetto ticinese Simone Cantoni. Il campanile è stato invece realizzato nel 1848, su progetto dell’architetto Giacomo Moraglia. “Incastonato” nel corpo di fabbrica della chiesa, il Mausoleo dei duchi Serbelloni.

Casato Serbelloni, gloria locale

Villa Serbelloni
Villa Serbelloni

Con i Serbelloni, Gorgonzola ha sempre avuto un rapporto speciale. Negli stessi anni in cui veniva iniziata la costruzione della chiesa dei santi Protaso e Gervaso, i duchi mettono a disposizione della città dei terreni per la realizzazione di un nosocomio, che viene aperto nel 1862. La Villa Serbelloni, come viene chiamata dai gorgonzolesi, viene edificata ancora una volta su progetto del milanese Moraglia. L’idea del “palazzo signorile” è adattata alle più avanzate esigenze sanitarie della metà dell’Ottocento, con una lungimiranza non comune: viene infatti raddoppiato il coefficiente medio di posti letto per gli abitanti del bacino di utenza. Di quelle “magnifiche sorti e progressive” adesso rimane ben poco. Vicino alla Villa, dal 1975 in abbandono, è in funzione un nuovo ospedale. In questi ultimi trent’anni, il restauro della sede storica è stato al centro di un palleggio di competenze. Già di proprietà dell’amministrazione comunale, è entrata a far parte del patrimonio dell’Azienda Ospedaliera “Milano 2”. Alla fine del 2005, si è fatta avanti l’ipotesi di coinvolgere il Fondo Italiano per l’Ambiente nei lavori di restauro, con un forte intervento economico della Regione Lombardia. L’idea è di far recuperare alla Villa Serbelloni la storica vocazione socio-sanitaria, pur valorizzandone le peculiarità artistiche.

LEGGI ANCHE  Rothenburg ob der Tauber: viaggio nel villaggio di Natale

Alla fiera c’è di tutto; persino il “gorgonzola”!

Alla fiera di Santa Caterina
Alla fiera di Santa Caterina

La fiera di Santa Caterina aggiunge sicuramente qualcosa in più alla visita della cittadina. Si svolge nella seconda metà di novembre e le sue origini risalgono al 1785. Nata per promuovere il commercio di bestiame, cereali e lino, oggi è caratterizzata da una variopinta teoria di bancarelle dove sono in vendita articoli di antiquariato, artigianato locale, giocattoli, frittelle, castagne, zucchero filato, polenta e, naturalmente, gorgonzola. Vi è spazio anche per momenti di animazione e di informazione, presso gli stands della Pro Loco e delle associazioni di volontariato del territorio.
I fiumi sanno “parlare” alla gente. A volte può succedere che anche i canali artificiali lo facciano. Il naviglio Martesana, però, ci riesce a stento, messo in pericolo dalla politica urbanistico-ambientale della metropoli. Restano tuttavia nella memoria alcune struggenti vedute invernali, quando il mattino si fa giorno e il sole stenta ad uscire dalle nuvole.
È in questi precisi momenti, piuttosto che nella bella stagione, che quattro passi sul ponte – ritagliati  nel turbinio dei propri impegni – riescono a regalare, complice il silenzio, qualche momento di serenità.

Condividi sui social: