Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Il Museo Plessi con acqua e tecnologia è al casello

Tra Italia e Austria, sull’autostrada del Brennero nell’area di servizio c’è un museo (sicuramente unico Europa e forse al mondo). Il Museo Plessi, dedicato all’artista Fabrizio Plessi, vuole essere uno spazio d’incontro per le comunità della nuova Europa

Il Museo Plessi
Il Museo Plessi

Nel 1995 in seguito all’entrata in vigore degli accordi di Schengen il confine del Brennero, che dalla fine della prima devastante guerra mondiale divideva l’Italia dall’Austria, ha cessato di esistere e il Passo del Brennero ha assunto un ruolo nuovo di spazio di connessione e d’incontro tra le comunità  della nuova Europa.
La Società Autostradale del Brennero ha trasformato un’area doganale in un interessante Museo dedicato all’artista Fabrizio Plessi. Nel sostare in quest’area lasciando l’assolata e trafficata autostrada ed entrando nel modernissimo edificio di 2.500 metri quadri si ha una percezione immediata di serena tranquillità, dovuta alle opere e alle installazioni di Fabrizio Plessi: acque che scorrono virtualmente senza soluzione di continuità, alberi ad alto fusto, sassi e rocce.

Museo Plessi, unico esempio di spazio museale in autostrada

Il Museo Plessi con acqua e tecnologia è al casello

La realizzazione del Museo Plessi è un unicum dentro il panorama delle aree di servizio. Questa infrastruttura per bellezza e dimensioni è il primo esempio si spazio museale in autostrada, certamente in Italia e probabilmente in Europa e nel Mondo. Si tratta di un’architettura dalle forme contemporanee inserita in un contesto paesaggistico straordinario, destinata a diventare una vera porta per chi transita in questo valico alpino.
L’opera che oltre allo spazio espositivo ospita al suo interno una sala conferenze, un punto di ristoro, uno spazio di servizio porta la firma dell’ingegner Carlo Costa e rappresenta una sperimentazione ben lontana dalle tradizionali e omologate stazioni di servizio. Plessi ha creato anche l’allestimento che valorizza la grande espressività delle opere che ruotano intorno al tema dell’acqua attraverso il video che con essa forma un binomio perfetto.
L’acqua per l’artista è un elemento cangiante, antico, ancestrale e primordiale e che il video, elemento della contemporaneità è altrettanto fluido e instabile e che l’acqua grazie alla tecnologia continuerà a scorrere per l’eternità.

LEGGI ANCHE  Firenze, il nuovo museo dell’Opera apre al pubblico

Plessi reinterpreta le forze della natura

Il Museo Plessi con acqua e tecnologia è al casello

Plessi è uno dei protagonisti dell’arte contemporanea internazionale. Iniziò il suo lungo e felice percorso negli anni sessanta con varie performance lavorando sempre su temi legati all’acqua. In seguito aggiunse il fuoco e le primordiali forze della natura. Le sue videoinstallazioni e videosculture combinano monitor con strutture in legno, ferro, pietre, oggetti o materiali diversi dando luogo a soluzioni di forte impatto emotivo.
Nella sua carriera Plessi ha esposto in 500 mostre, in 14 Biennali d’Arte e in 130 Musei e quest’anno ha ricevuto il premio Pascale a Polignano. Tra le parole più significative della motivazione di questo premio spiccano quelle di ideatore di coinvolgenti spettacolari videostrutture e videoinstallazioni ambientali.

Condividi sui social: