Questa notizia non può che non fregare niente a nessuno, tanto meno alla gentile aficiòn lettrice (forse forse il nome ricorda qualcosa a qualche raro over 60) ma invita a un filino di tristezza l’estensore di queste umili righe (delle quali si impossessa
– non senza scusarsi per l’occupazione a titolo personale – con il fine di esternare memorie e flashback sulla testè “zompata” organizzazione viaggi).
Nascita…controversa!
La Bonomi+Pagani nacque a fine ’69 “ermafroditamente” concepita da due maschi (o ritenuti tali): il signor Bonomi e il signor Pagani (da poco scomparso, ciao Angiulìn, che la terra ti sia lieve!). Breve inciso, l’avverbio “ermafroditamente” forse non va bene, ma va chiarito che a quei tempi, in cui si andava per le spicce, senza voli pindarici e l’operatore ecologico era ancora uno spazzino, erano di là da venire tutte quelle sfumature verbali che oggidì contornano le vicende ruotanti intorno al “pisello” e alla “passerina”. Adesso si sta molto più attenti a come si parla eppertanto farebbe molto più fino, anzi, trendy, definire bisessuali o etero o quel che l’è (invece che ermafroditi) i due signori che concepirono la sullodata bottega tour-operatoria. Ma tant’è.
Sfortune bancarie
Notizia importante. La Bonomi+Pagani rischiò non tanto di nascere morta, quanto di non nascere nemmeno. La sua culla era infatti prevista nella milanese via Paolo da Cannobio e quando si trattò di aprirle un conto corrente il signor Bonomi e il signor Pagani si ritrovarono indecisi in quale delle due banche più vicine depositare la dote della concepita: la Banca dell’Agricoltura in piazza Fontana o il Banco Ambrosiano in via Larga? Si optò – fortunatamente – per il secondo istituto datosi che, proprio nello stesso istante in cui il signor Bonomi ivi operava, la Banca dell’Agricoltura saltava in aria (di cui al tragico attentato del 16 dicembre 1969 con 16 morti).
Un bel colpo di culo, almeno in termini di sopravvivenza. Quanto alla lira, invece, la scelta risultò meno fortunata (ma da morto, che ci fai coi soldi in tasca?) poiché il Banco Ambrosiano finì nelle mani di Calvi e del pio monsignor Marcinkus (da poco scomparso, che l’Altissimo gli presenti il conto) imperocché dopo qualche anno la Bonomi+Pagani si ritrovò cattolicamente tosata come un evangelico “agnus dei”.
Ma a quei tempi si aveva ancora voglia di lavorare e produrre; il “tutto e subito” e il “18 politico” erano di là da venire, così come gli infermieri che non ancora divenuti paramedici, eppertanto l’involontario cristiano obolo allo IOR (Istituto Opere di Religione c/o Città del Vaticano) fu sopportato senza tanti sussulti dalla balda neonata nel mundillo del Turismo.