La prima testimonianza si ha nel poema Vita Mathildis scritta tra il 1112 e il 1115 dal Monaco Doninzone. Qui si racconta che nel 1046, quando Enrico III di Franconia scese in Italia per giungere a Roma e farsi incoronare Imperatore di Germania, inviò al Marchese di Toscana Bonifacio, padre di Matilda di Canossa, preziosi doni in cambio del famoso aceto che tanto lo affascinò. Si tratta dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia, una specialità davvero antica, che dal 2000 si avvale della Denominazione di Origine Protetta.
Per farne scoprire i sapori dal 2 al 4 dicembre 2005 si svolgeranno I Giorni Balsamici, evento organizzato dal Consorzio di produttori in collaborazione con Comune, Provincia e Camera di Commercio di Reggio Emilia.
Durante la manifestazione vi saranno degustazioni, incontri ed
iniziative che permetteranno di inoltrarsi nel territorio reggiano. È
il caso di Castelli di Gusto che promuove itinerari realizzati con la
collaborazione fra il circuito dei Castelli Matildici & Corti
Reggiane e la Strada dei Vini e dei Sapori che operano nella Provincia.
Mentre Le Sale Balsamiche offriranno in un Palazzo del centro storico
percorsi enogastronomici, corsi di degustazione e aree tematiche
dedicate ai prodotti tipici. Non mancherà l’occasione di assaporare e i
menù tradizionali e innovativi a base di Aceto Balsamico Tradizionale
di Reggio Emilia, proposti dai ristoranti della provincia.
Le
acetaie degli associati resteranno aperte per offrire l’opportunità di
conoscere i produttori e un mestiere che si tramanda da padre in
figlio, come vuole la tradizione della batteria di botti, avviata in
corrispondenza della nascita degli eredi. Si tratta infatti di un
lavoro che richiede tempo e paziente cura. L’aceto balsamico reggiano
riposa almeno 12 anni in piccole botti di rovere, castagno, ciliegio,
frassino e ginepro, ognuna delle quali dona un particolare aroma.
Per informazioni: http://www.igiornibalsamici.it