E’ aperto da poco più di un mese l’Absolut Icebar di Milano, il secondo bar di ghiaccio europeo. L’omologo del già conosciutissimo Icebar di Stoccolma si trova in piazza Gerusalemme, in zona fiera, all’interno del TownHouse 12, l’albergo di Alessandro Rosso e Partners. È stato lanciato il 14 ottobre con un ambiente analogo a quello svedese: pareti, arredi e persino i bicchieri sono di ghiaccio e per la precisione di quello proveniente dal fiume Torne, nel Sud della Svezia. Scelta non casuale: l’acqua del Torne produce un ghiaccio limpido e trasparente e al tempo stesso, grazie alle condizioni particolari in cui si forma, “pesante” e poco friabile. Il bar di ghiaccio è un’assoluta novità per Milano: segue le orme dell’Icehotel, che dal 1989 viene costruito e demolito ogni anno in Lapponia, e dell’Icebar permanente di Stoccolma, nato nel 2002. L’Icebar di Milano ha una superficie di 100 metri quadrati, quasi il doppio di quella del cugino svedese. All’interno la temperatura viene mantenuta stabile a – 5 gradi centigradi: i visitatori possono entrarvi dalle 18 alle 24, per non più di trenta minuti, con guanti, mantello e stivali forniti dal locale. Bevono drink a base di Absolut Vodka, dal ’94 partner dell’iniziativa, in un ambiente pensato per ricreare un’atmosfera del Grande Nord: musiche tradizionali lapponi, particolari effetti di luce e uno schermo, naturalmente di ghiaccio, per proiezioni video. Facile immaginare la fila di richieste di prenotazione per l’Icebar meneghino. In Lapponia, solo l’Icehotel ha registrato ad oggi circa un milione di ospiti.