Con la riapertura della Galleria Estense di Modena sono stati restituiti alla città e ai visitatori grandi capolavori, tra i quali opere celeberrime di Bernini, Velazquez, Guido Reni, Correggio, El Greco, Cosmè Tura, in un allestimento rivisto e migliorato, con un maggior numero di opere esposte e nuovi apparati didattici e informativi. Oltre trecento dipinti e sculture provenienti dai depositi dell’Estense sono, inoltre, esposti in forma stabile nelle sale recentemente restaurate del Palazzo Ducale di Sassuolo, che è parte integrante del nuovo museo autonomo ‘Galleria Estense’. Il busto marmoreo di Francesco I scolpito da Bernini e il suo ritratto su tela dipinto da Velázquez sono simbolo di una delle più importanti e più antiche Gallerie Nazionali d’Italia.
La Galleria Estense di Modena, uno dei principali musei nazionali italiani, inserito dalla attuale riforma del MIBACT tra i 20 musei che godranno del regime di autonomia, nasce delle collezioni d’arte dei Duchi d’Este, arricchite nel corso degli ultimi due secoli da molte opere d’arte del territorio e dalle collezioni modenesi. Con 609 opere, di cui 327 dipinti, 40 sculture e oltre 50 pezzi mai esposti il museo si presenta oggi pienamente rinnovato, a tre anni dal sisma che ne causò la chiusura. Le sue raccolte riflettono in gran parte il gusto collezionistico degli Este, una delle più longeve dinastie dell’Italia preunitaria. Costituiscono un eccezionale spaccato del mecenatismo estense dalla Ferrara di Alfonso I (1505-1534) alla Modena di Francesco V d’Asburgo-Este (1815-1859), con cui si chiude la storia della famiglia ducale. Nel museo sono conservati alcuni dei capolavori che nel Cinquecento ornavano il Castello Estense di Ferrara e le altre residenze ducali. Provengono invece dalle collezioni del duca Francesco I (1629-1658) nel Palazzo Ducale di Modena importanti dipinti di Annibale e Ludovico Carracci, di Cima da Conegliano, dello Scarsellino, del giovane Tintoretto e di Guercino. Dalle raccolte dei duchi d’Este che a Modena si succedettero a Francesco I provengono poi una serie imponente di pale d’altare dei maggiori pittori emiliani e capolavori dei maestri veneti Veronese, Tintoretto e Jacopo Bassano. Altre opere dei “primitivi” toscani e dei maggiori artisti modenesi del Tre e Quattrocento giunsero in Galleria nel corso dell’Ottocento e del Novecento da collezioni private cittadine o per acquisti e doni, come anche la giovanile Madonna col Bambino del Correggio, donata da Giuseppe Campori. La Galleria Estense documenta anche l’aspetto enciclopedico delle antiche raccolte estensi che comprendevano moltissimi oggetti di arte decorativa, una cospicua raccolta di disegni e uno dei più ricchi medaglieri d’Italia. Il museo espone quindi ancora oggi importantissimi bronzetti, fra cui capolavori del Rinascimento come l’Ercole a cavallo di Bertoldo di Giovanni e il Vaso Gonzaga dell’Antico, oltre a preziosi oggetti d’arte applicata, una serie di rari strumenti musicali fra i quali la celebre Arpa estense, e raccolte antiquarie e archeologiche. Parte integrante della Galleria Estense è rappresentata dal Museo Lapidario Estense, allestito fin dal 1828 al piano terreno del Palazzo dei Musei.