Torna a casa il vaso di Assteas raffigurante il ‘ratto d’Europa’, uno dei crateri più celebri dell’antichità, risalente al V secolo a.C. Il prezioso reperto restituito dal Paul Getty Museum all’Italia otto anni fa, sarà definitivamente collocato nella restaurata Torre Borbonica di Montesarchio (Benevento), che fa parte del Museo Archeologico nazionale caudino, che espone le testimonianze archeologiche dei centri più importanti della Valle Caudina: Caudium (Montesarchio), Saticula (Sant’Agata dei Goti), Telesia (San Salvatore Telesino).
“Storie del cratere di Assteas” è il titolo della mostra-evento che si collega alla esposizione in corso “Rosso Immaginario. Il Racconto dei vasi di Caudium”, dove per la prima volta le complesse scene mitologiche raffigurate sui vasi rinvenuti nella necropoli di Caudium sono narrate con videoproiezioni, olografie, minimapping.
Il vaso di Assteas fu rinvenuto da scavatori clandestini negli anni Settanta nella necropoli sannitica di Sant’Agata de’ Goti (BN). Dopo essere stato ceduto dai tombaroli per un milione di lire e un maialino, transitò sul mercato antiquario e nel 1981 fu acquistato dal Paul Getty Museum di Malibu per 380.000 dollari. Nel 2007 il cratere fu restituito all’Italia grazie a complesse indagini investigative svolte dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale; da allora è stato esposto al Museo Archeologico Nazionale di Paestum e ospitato in prestigiose sedi, dal Quirinale a Palazzo Massimo a Roma, al Palazzo dell’Unesco di Parigi, all’interno di mostre temporanee. Dal 18 dicembre 2014 al 17 maggio scorso il cratere è stato esposto in una mostra allestita nella chiesa di San Francesco a Sant’Agata dei Goti intitolata “L’Oggetto del Desiderio. Europa torna a Sant’Agata”.